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La Stampa - Mikhelidze: In Nagorno Karabakh c'è un solo vincitore, la Russia

L’articolo di Nona Mikhelidze in merito alla situazione nel Nagorno Karabakh, riportato su La Stampa.

La Stampa - Mikhelidze: Nagorno-Karabakh, ecco perché a Putin non conviene risolvere il conflitto

Nona Mikhelidze su La Stampa spiega perché a Putin non interessa risolvere il conflitto in Nagorno Karabakh.

Il nodo del gasdotto Nord Stream 2

Dopo le rinnovate tensioni tra Berlino e Mosca in seguito all'avvelenamento dell'oppositore Aleksey Navalny, che prima delle dimissioni era ricoverato in un ospedale della capitale tedesca, cosa ne sarà del gasdotto Nord Stream 2, destinato a trasportare il gas russo principalmente in Germania e ormai quasi ultimato?

La Russia nel mondo

La Federazione Russa, con le sue dimensioni continentali, rappresenta un importante attore globale. La dissoluzione dell’URSS e il superamento del sistema bipolare hanno permesso un approfondimento delle relazioni tra Mosca e gli interlocutori dell’arena internazionale, mentre la diversità degli scenari geopolitici in cui il Cremlino si muove oggi è interconnessa alle sfide politiche, economiche e di sviluppo.

Politico - Tocci: On foreign policy, EU has to speak up — even if it’s not with one voice

Nathalie Tocci spiega perché l'Unione europea dovrebbe dirigersi maggiormente nel campo della politica estera.

In Terris - Mikhelidze: Sanzioni o Nord Stream? Il Caso Navalny piomba sul gasdotto

L’analisi di Nona Mikhelidze sul caso Navalny e i suoi legami con la vicenda del gasdotto Nord Stream.

Formiche.net - Nona Mikhelidze: L'Ue sulla Bielorussia può punire Putin (su Nord Stream 2)

Nona Mikhelidze analizza le soluzioni per l’Europa (prima fra tutte fermare il Nord Stream 2) di fronte alla crisi in Bielorussia, che ha stretto le relazioni tra Mosca e Minsk.

La trincea bielorussa

Mentre l'Unione europea non riesce a prendere una decisione sulle sanzioni all'establishment di Minsk - in un summit straordinario i presidenti del Consiglio europeo Charles Michel e della Commissione europea Ursula von der Leyen annunciarono di non riconoscere il risultato delle elezioni del 9 agosto - a causa del veto di Cipro (che chiede pari trattamento per la Turchia), il braccio di ferro tra il presidente uscente Aleksandr Lukashenko e la rivolta di piazza in Bielorussia è entrato in una fase di stall