La disputa tra Egitto, Sudan ed Etiopia sulla Grand Ethiopian Renaissance Dam (GERD) dura ormai da un decennio e i tentativi di dialogo tra i tre paesi si sono sempre conclusi in una tesa situazione di stallo. Al motto di "soluzioni africane a problemi africani", l'Unione Africana (UA) cerca di mediare i colloqui tra i tre Stati rivieraschi dal 2020. Tuttavia, le parti non sono riuscite a concludere un accordo comprensivo che regoli il riempimento e il funzionamento della diga etiope.

La disputa decennale, iniziata nel 2011 con l’avvio unilaterale della costruzione della Grand Ethiopian Renaissance Dam da parte dell’Etiopia, è stata caratterizzata da approcci fermamente stato-centrici. L'incapacità di Egitto, Sudan ed Etiopia di trascendere l'unilateralismo a favore di uno spirito di compromesso ha minato le possibilità di cooperazione e, con essa, anche gli sforzi per porre la sicurezza umana e il diritto di accesso all'acqua sono passati in secondo piano.

La disputa tra Egitto, Sudan ed Etiopia attorno alla Grand Ethiopian Renaissance Dam è ormai motivo di preoccupazione e instabilità per la regione. Nonostante i numerosi tentativi di negoziato, la crisi è stata caratterizzata da picchi di tensione e bassi livelli di cooperazione tra i tre Stati.

In questa puntata, Anne Funnemark, ricercatrice presso il Norwegian Institute of International Affairs, ci propone di riflettere su come il diritto internazionale possa fornire approcci utili a favorire la risoluzione della crisi del Nilo.