Sono cambiati i toni, ma non le parole: nel suo primo discorso al Congresso in plenaria, Donald Trump conferma i piani per rifare grande l’America. Meno tasse, più muri, via l’Obamacare. La Nato non è più obsoleta ma gli alleati devono comunque fare di più.

Gli uomini del presidente, sguinzagliati per l’Europa, cercano di rimediare alle gaffe di un leader dalla dichiarazione imprecisa e frettolosa.

Una serie di compromessi hanno caratterizzato il Vertice europeo d’esordio del premier Gentiloni: sì al rinnovo delle sanzioni alla Russia, ma per sei mesi e non dodici; sì a protrarre il dibattito sulla riforma del diritto d’asilo – come chiesto dall’Italia – ma non oltre giugno, come vuole la Germania; cena sulla Brexit, senza Theresa May e con i 27 decisi ad accelerare.

Con la nomina di Rex Tillerson a segretario di Stato, Donald Trump mette nella sua squadra l’ennesimo miliardario e, dopo Flynn e Ross, un altro amico di Vladimir Putin. Numero uno del colosso petrolifero ExxonMobil, Tillerson è un manager di successo, ma i suoi rapporti d'affari con Mosca preoccupano anche parte dei repubblicani.