"Una crisi dell'umanità, oltre che del diritto internazionale", e una "brutta lezione per il mondo, quasi un via libera ai dittatori, che ora possono pensare di poter colpire e uccidere il loro stesso popolo". Così la guerra in Siria è stata descritta da alcuni suoi testimoni, attivisti siriani intervenuti all'incontro dello IAI in collaborazione con il Center for Civil Society and Democracy.

Lo IAI organizza, il 20 novembre a Roma, un incontro con attivisti siriani per discutere delle prospettive di pace nel Paese. L'evento, in collaborazione con il Center for Civil Society and Democracy, cade in un periodo di particolare fermento per il Medio Oriente: dai faticosi negoziati proprio sulla Siria allo scontro sul Libano Riad-Teheran, ai piani del principe bin Salman per rafforzare il proprio ruolo e l'influenza saudita.

Lo IAI e la Feps (Foundation for European Progressive Studies) hanno presentato a Beirut i risultati del progetto di ricerca ‘EU’s Resilience Agenda in the MENA region’, a partire da sei casi di studio (Egitto, Iraq, Libano, Qatar, Tunisia e Turchia). A Roma, è nato ufficialmente il Mediterranean Women Mediators Network, prima rete di donne mediatrici nel Mediterraneo.

Lo IAI e la Feps (Foundation for European Progressive Studies) saranno in Libano il 3 novembre per presentare i risultati del progetto di ricerca “EU’s Resilience Agenda in the MENA region”. Obiettivo, analizzare le azioni possibili dell’Unione europea per rendere resilienti, come chiede la Strategia globale dell’Ue, gli Stati e le società della regione. A partire da sei casi di studio: Egitto, Libano, Iraq, Qatar, Tunisia e Turchia.