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Cyber-security: Europa e Italia

19/05/2011

Questo studio fornisce un’introduzione a concetti e dinamiche essenziali relativi alla cyber‐security, nonché una panoramica delle più significative iniziative europee ed italiane nel settore. Il primo capitolo delinea il quadro concettuale delle principali problematiche legate alla cyber‐security. Si rileva in primo luogo l’assenza di definizioni condivise a livello UE della cyber‐security e di fenomeni collegati, aspetto che rende difficile la creazione e l’applicazione di chiare fattispecie legali. Viene anche discusso il rapporto tra cyber‐security e cyber‐warfare, ossia l’utilizzo della rete digitale come dimensione di guerra. Il capitolo si conclude con una breve esposizione delle due aree che l’Unione Europea sembra considerare prioritarie: la protezione delle infrastrutture critiche informatizzate e il contrasto al cyber‐crimine (cyber‐crime). Il secondo capitolo esamina le maggiori iniziative dell’UE in materia di cyber‐security. L’analisi evidenzia sovrapposizioni e dinamiche in parte ancora in via di sviluppo, ma anche potenziali sinergie per definire risposte efficienti alle problematiche inerenti alle diverse aree. Fermo restando il carattere sussidiario della competenza UE in materia (per cui la responsabilità primaria resta in capo agli Stati) si mette in luce il crescente ruolo dell’UE nella gestione della cyber‐security che, da un lato, incoraggia il dialogo e lo scambio di best practices tra gli Stati membri e tra questi e le istituzioni europee – anche grazie alla creazione di strutture dedicate come l’Agenzia europea per la Sicurezza delle Reti e dell’Informazione (European Network and Information Security Agency, ENISA), dall’altro, promuove il miglioramento delle capacità di risposta europee e nazionali ad eventuali attacchi o incidenti informatici. Il terzo capitolo è dedicato alle iniziative italiane. Le istituzioni italiane prestano crescente attenzione ai temi legati alla cyber‐security, in un quadro che deve armonizzare ruoli e competenze di una pluralità di attori coinvolti. Infine, nelle conclusioni viene proposta una serie di suggerimenti per massimizzare l’efficacia della protezione delle reti digitali. Le raccomandazioni spaziano dal campo teorico (con la ricerca di chiarezza ed armonizzazione terminologica) a quello legale, da quello politico‐istituzionale a quello tecnico‐operativo e degli investimenti in ricerca e sviluppo (R&S). Tutte le raccomandazioni sono state elaborate avendo come riferimento il decisore politico nazionale. Tuttavia, la natura transnazionale della cyber‐security – in cui le vulnerabilità non conoscono confini geografici – impone una riflessione sviluppata anche in senso multilaterale e, in particolare, comunitario.

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