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Il futuro dell'allargamento dell'UE: accelerare l'integrazione europea nei Balcani occidentali

2021 - in corso

Lo scoppio della pandemia di Covid-19 ha messo alla prova la coesione e l'efficacia dell'UE non solo per quanto riguarda la sua governance interna, ma anche rispetto alle sue relazioni con i paesi vicini, a partire dai paesi dell'allargamento nei Balcani occidentali. Una sequenza di crisi aveva già inasprito le resistenze nell'UE all'adesione di nuovi membri e la pandemia potrebbe aver reso le cose più complicate. Il Covid ha esacerbato i problemi esistenti nei Balcani occidentali - in particolare l'entropia socioeconomica, le controversie costituzionali irrisolte e l’arretramento degli standard democratici - che intaccheranno il persistente sostegno all'allargamento negli Stati membri dell'UE. Allo stesso tempo, attori esterni, in particolare Cina, Russia, Turchia e Stati del Golfo, si contendono un'influenza politica, economica e culturale in questa parte dell'Europa, riflettendo l'attuale accelerazione di tensioni geopolitiche e ponendo i Balcani occidentali nelle sabbie mobili delle dinamiche europee e mondiali. Tutto ciò rafforza l'urgenza di cercare modi per adattare e migliorare la posizione dell'UE nei confronti della regione e accelerare l'integrazione dei Balcani occidentali.

Questo progetto intende contribuire a tale sforzo concentrandosi su tre fattori di cambiamento nei Balcani occidentali:

  • La politica di adesione all'UE nell'ambito del dibattito sull'autonomia strategica dell'UE.
  • Piani di cooperazione regionale e integrazione economica tra i sei paesi dei Balcani occidentali.
  • In che modo gli Stati membri dell'UE possono sostenere la democrazia e lo stato di diritto nei Balcani occidentali?

Il progetto è realizzato dall'Istituto Affari Internazionali in collaborazione con il German Council on Foreign Relations (DGAP) nell'ambito della partnership strategica con Fondazione Compagnia di San Paolo.

Finanziamento: Deutsche Gesellschaft für Auswärtige Politik (DGAP), Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Fondazione Compagnia di San Paolo

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