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The Eastern Partnership, the Russia-Ukraine War, and the Impact on the South Caucasus

Autori:
25/02/2015

Il Caucaso meridionale è una regione divisa e la sua sicurezza è pericolante. Si era sperato che il partenariato orientale dell'Ue potesse agire come uno strumento di trasformazione per rafforzare democrazia, stabilità, sicurezza e cooperazione regionale, ma questo non è accaduto. Il partenariato ha prodotto invece risultati limitati, e oggi la regione è ancora più frammentata rispetto a cinque anni fa. La guerra della Russia contro l'Ucraina ha aggravato ulteriormente la situazione, alimentando i dubbi su quanto i paesi del Caucaso meridionale potrebbero realmente contare sull'Occidente. Oggi Armenia, Azerbaigian e Georgia seguono traiettorie geo-strategiche divergenti. Mentre la Georgia si è agganciata alla rotta euro-atlantica, l'Armenia ha aderito nel gennaio 2015 all'Unione eurasiatica, guidata dalla Russia. Nel frattempo l'Azerbaigian si è concesso il lusso di scegliere di non scegliere. Gli sviluppi nella regione hanno dimostrato che un approccio uguale per tutti non funziona e che è necessaria una politica più differenziata.

Documento prodotto nell'ambito del progetto "Azerbaijan, Caucasus and the EU: Towards Close Cooperation?". Versione rivista di un paper presentato al convegno "EU and the South Caucasus: What Next for the Eastern Partnership?", Roma, 8 ottobre 2014. Versione rivista pubblicata come "The EU in the South Caucasus and the Impact of the Russia-Ukraine War" in The International Spectator, Vol. 50, No. 3 (September 2015), p. 30-42.

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