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Devising a Consensus-Driven Security Architecture for the MENA Region

Autori:
03/12/2020

Sono tante le crisi che tormentano il Medio Oriente e il Nord Africa, inclusa quella più recente della pandemia da Covid-19. Nella regione molti conflitti risultano oggi interconnessi e guidati da un insieme di attori statali e non, incluse le potenze esterne che hanno sfruttato conflitti e tumulti per rafforzare i propri interessi geostrategici. I conflitti erano un tempo gestiti e definiti in prevalenza dagli Stati, ma oggi sono gli attori armati non statuali a definire sempre più gli scenari politici e conflittuali, complicando gli sforzi per costruire la pace e il dialogo interstatale nei teatri di conflitto. Per affrontare i fattori alla base di un conflitto è necessario prima di tutto prendere atto di come proliferano e predominano questi gruppi armati, di come gli Stati regionali usano la "guerra per procura" nonché del conseguente venir meno dei principi di sovranità e non interferenza. Ciò è fondamentale per poter comprendere limiti e vincoli di un consenso sulla sicurezza regionale incentrato principalmente su negoziati e mediazioni interstatali, o che prende a prestito i propri principi guida da storici accordi di pace quale il trattato di Westfalia. Partendo da qui è possibile progettare degli esempi di una pace locale e progettata dal basso verso l’alto su cui basare una più ampia architettura di sicurezza definita dal consenso, prima nazionale e infine regionale.

Studio realizzato nell'ambito del progetto FEPS-IAI “Verso una nuova architettura di sicurezza in Medio Oriente”, dicembre 2020.

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