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Democracy in the EU after the Lisbon Treaty

01/09/2011

L'entrata in vigore del trattato di Lisbona, il 1° dicembre 2009, ha portato a termine il travagliato processo di riforma istituzionale dell'Unione europea. Nel tentativo di accrescere la legittimità democratica dell'Ue il Trattato introduce alcune novità di rilievo: amplia i poteri del Parlamento europeo, rafforza il ruolo dei partiti politici europei, coinvolge maggiormente i parlamenti nazionali nel processo legislativo dell'Ue e, infine, istituisce l'Iniziativa dei cittadini europei, un'iniziativa che consente loro di invitare la Commissione a presentare proposte legislative ritenute di cruciale importanza dagli stessi cittadini. L'attuazione di queste disposizioni non sarà tuttavia facile a causa, tra l'altro, del loro impatto sull'equilibrio istituzionale dell'Ue. Resta infatti da vedere non solo quanto queste disposizioni saranno efficaci nell'avvicinare le istituzioni Ue ai cittadini ma anche se la loro applicazione possa dar luogo a conflitti interistituzionali e ambiguità politiche. In tale contesto, il Parlamento europeo può svolgere un ruolo fondamentale di facilitatore politico e istituzionale, favorendo, tra l'altro, un rafforzamento dei legami tra i cittadini e il sistema istituzionale dell'Ue.

Una pubblicazione IAI-Centro studi sul Federalismo-Notre Europe, prodotta nell'ambito del progetto "Lo stato della democrazia nell'Ue dopo il Trattato di Lisbona".

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