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Coercive Diplomacy, Sanctions and International Law

Autori:
16/03/2015

Il ruolo delle sanzioni come strumento di diplomazia coercitiva ha subito profondi cambiamenti nel post-guerra fredda. Non solo gli Stati sono ricorsi maggiormente a tali misure, ma sono stati anche sviluppati nuovi regimi di sanzioni "intelligenti" e "mirate". Il 13 febbraio 2015 l'Istituto Affari Internazionali (IAI) ha organizzato a Roma una conferenza internazionale su questo tema, con il sostegno di Eni e Friedrich-Ebert-Stiftung. Le questioni affrontate durante la conferenza sono state molteplici. Tra queste: il ruolo delle sanzioni come strumento di diplomazia coercitiva; la legittimità delle sanzioni imposte dagli Stati e dalle organizzazioni internazionali e regionali; il nesso tra sanzioni e diritti individuali; l'impatto delle sanzioni su trattati e contratti pre-esistenti; l'impatto delle sanzioni sugli attori non statali; la prassi dell'Unione europea; gli effetti extraterritoriali della legislazione nazionale in materia di sanzioni; e l'efficacia delle sanzioni nel contribuire al mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. Il dibattito ha approfondito numerosi argomenti teorici e ha messo insieme diversi punti di vista di studiosi di diritto internazionale e di relazioni internazionali. Il convegno è stato quindi in grado di illustrare lo stato dell’arte del dibattito accademico sulle sanzioni e ha confermato il carattere evolutivo della prassi in questo settore, offrendone una visione d'insieme che è d'interesse per gli operatori pubblici e privati, nonché per accademici e addetti del settore.

Rapporto della conferenza internazionale "Coercive Diplomacy, Sanctions and International Law" organizzata a Roma il 13 febbraio 2015 dall'Istituto Affari Internazionali (IAI), nell'ambito del progetto "Coercive Diplomacy in Global Governance: The Role of Sanctions".

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