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60° anniversario IAI al Quirinale: il discorso del Presidente Mattarella

Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dell’incontro con una delegazione dello IAI, nel sessantesimo anniversario dell'Istituto Affari Internazionali

Quirinale, 22 maggio 2025

Benvenute e benvenuti.

Rivolgo un saluto e ringrazio per la loro considerazioni il Presidente, l’Ambasciatore Valensise, e la direttrice Tocci.

Rivolgo un saluto al Presidente del Consiglio Scientifico, l’Ambasciatore Nelli Feroci. ai membri del Comitato scientifico e a ricercatori presenti. Naturalmente all’Ambasciatore Guariglia, Segretario generale della Farnesina, per tutti quanti.

Per me è un grande piacere accogliervi al Quirinale quest’oggi, in occasione di questo sessantesimo anno di una storia di prestigio.

Lo IAI ha contribuito in modo significativo al dibattito pubblico italiano sulle relazioni internazionali. Un’attività preziosa, divenuta ancor più necessaria in un mondo interconnesso e sempre più complesso, con le sue opportunità, ma anche con le sue sfide.

Conflitti, minacce transnazionali, condizionamenti da parte dei soggetti non statuali che sfuggono alle leggi e alle regole degli Stati, la sfida dell’intelligenza artificiale: sono soltanto alcuni dei temi che richiedono una rigorosa analisi scientifica, un dibattito approfondito e libero. Appunto quel che fa lo IAI con perseveranza da sessant’anni.

È stato osservato - poc’anzi ricordato - come l’Istituto nasca con una forte vocazione europeista, un’impostazione che, negli anni, non ha perso vigore e che si rivela oggi quanto mai attuale. L’Europa rimane il nostro primo orizzonte di riferimento e rappresenta per tutto il mondo esperimento di integrazione più imitato, anche. Non perfetto, ma di maggiore successo.

Eppure, viviamo una congiuntura internazionale - come è stato poc’anzi sottolineato - in cui i valori e il ruolo dell’Unione sembrano bersaglio di ostilità e di tentativi di arretramento.

Peraltro, sappiamo bene che, in ogni fase di transizione, tra le difficoltà vi sono opportunità che vanno colte. La riapparsa minaccia russa e una nuova e imprevista dialettica con gli Stati Uniti hanno conferito centralità al tema dell’autonomia strategica, intesa non soltanto come aumento delle risorse per la difesa, ma particolarmente come visione del ruolo che l’Europa è chiamata a svolgere. Per garantire la sicurezza dei suoi cittadini e per orientare, come sua tradizione da tanti decenni, verso pace e collaborazione la vita internazionale.

Vi rientra naturalmente anche il pieno rilancio del rapporto transatlantico, pilastro della nostra politica estera e tradizionalmente al centro delle analisi dello IAI.

Anche in questo caso il rapporto fra alleati non deve tradursi in arretramento, ma piuttosto in un dialogo riaffermato, caratterizzato dal rispetto reciproco e da consapevolezza degli ampi interessi e valori comuni.

L’Italia ha costruito la sua prosperità sull’integrazione europea, sull’Alleanza atlantica, sul convinto sostegno alle Nazioni Unite.

Lungo queste direttrici, cui si aggiunge la naturale proiezione verso il Mediterraneo e il continente africano, occorre continuare, con determinazione, a costruire il nostro futuro.

Nel tempo, l’Istituto - come abbiamo poc’anzi ascoltato - ha ampliato i suoi interessi anche alle sfide così attuali dello sviluppo sostenibile, della transizione energetica, delle nuove tecnologie. Tematiche, queste, affrontate in una dialettica proficua con le istituzioni - in particolare il Ministero degli esteri -, con il mondo accademico, con altri qualificati centri di ricerca e di propulsione della nostra vita nazionale. Dialettica che ha fatto dello IAI un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale.

Da ultimo, desidero esprimere apprezzamento per l’attenzione che lo IAI riserva tradizionalmente ai più giovani. La formazione delle nuove generazioni su questi temi è fondamentale per trasmettere consapevolezza su realtà che non si prestano a letture superficiali.

Sono certo che il passato così importante e il ruolo attuale dell’Istituto garantiscano un futuro pieno di risultati di alto valore.

Auguri.