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CFSP and CSDP policies in a rapidly changing world

14/04/2015, Roma

Il secondo workshop organizzato dall'Istituto Affari Internazionali (IAI) e dalla Luiss School of Government (SOG) dal titolo "Which role should the EU play in international relations? Understanding the post-Lisbon foreign policy at times of change" ha avuto luogo presso la LUISS-Guido Carli il 14 aprile.

L'evento, introdotto dal Prof. Sergio Fabbrini, direttore della LUISS School of Government, ha visto la partecipazione di Anand Menon, professore di politica europea e degli affari esteri al King’s College; Rosa Balfour, direttore del programma Europa nel Mondo presso l’European Policy Center e di Nicoletta Pirozzi, responsabile di ricerca del settore di studi europei dello IAI, come moderatore.

Il seminario si è focalizzato sulla fragile cooperazione nella politica estera, di sicurezza e di difesa (PESC e PESD) dell’Ue.

Secondo Rosa Balfour, mentre il Servizio di azione esterna potrebbe efficientemente combinare le competenze tecniche della Commissione con quelle diplomatiche nazionali, la cooperazione tra gli Stati membri si basa su processi decisionali bilaterali o "minilaterali" (ad esempio, la Germania e la Francia nel caso della crisi ucraina).

Secondo Anand Menon, tale mancanza di unità è altamente inefficiente e costosa, soprattutto quando si tratta di PSDC, dove la creazione di un esercito europeo rimane un obiettivo lontano dall’essere concretamente realizzato. In mancanza delle risorse finanziarie per fornire un sistema di sicurezza efficace, gli Stati membri dell'Ue non possono sostenere azioni coerenti (ad es., nella crisi libica).

Sia Rosa Balfour che Anand Menon hanno sostenuto che in materia di sicurezza e difesa l’Ue si affida eccessivamente agli Stato Uniti o alla NATO e questa è certamente una strategia miope. Infatti, mentre le regioni ai confini dell’Europa, sia a sud che a est, stanno diventando sempre più insicure, gli Stati Uniti guardano sempre più all’Asia come potenziale partner strategico e di sicurezza. Quindi, per avere una politica estera, di sicurezza e di difesa più efficace è necessario che gli Stati membri dell'UE cooperino di più, armonizzino i loro intenti (come nel caso delle sanzioni contro la Russia) e condividano i costi della sicurezza.

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