L’America non è così lontana, come non lo sono le borse di Francoforte o delle altre piazze europee. E non lo è neanche il Medio Oriente, anzi, quello è il più vicino, geograficamente, a una parte dell’Italia. E così, nel mondo globalizzato dei tempi nostri, il presidente americano, quale che sia, dopo l’Election Day del 6 novembre, conterà anche per l’Italia, come contano ogni giorno i sobbalzi dei mercati scossi dalla crisi economico-finanziaria, i morti delle rivolte siriane e le manifestazioni degli islamici che protestano contro le vignette satiriche che offendono il loro profeta.