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L'Europa tra Ovest e Est

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30/09/1990

Se nei lunghi anni del nostro dopoguerra Altiero Spinelli con il suo sogno federalistico può essere parso, nel gran gioco della politica, un personaggio eccentrico, questa raccolta di suoi scritti in tema dl politica internazionale consente di capire, viceversa, quanto il suo «progetto europeo» nascesse da un'analisi estremamente consapevole delle caratteristiche che le relazioni internazionali avevano assunto dopa la guerra e Yalta. La fine degli imperi coloniali e l'emergere dei paesi nuovi del Terzo Mondo, la spartizione dell'Europa, e quasi della Terra intera, in zone d'influenza americana e russa (di cui il muro dl Berlino era l'emblema drammatico) e i rischi conseguenti di una guerra atomica distruttrice, sono i dati su cui Spinelli tesse le sue «meditazioni», improntate da un lato a un disincantato realismo che nell'immediato lo fa schierare senza tentennamenti per l'alleanza occidentale e il suo garante americano, e dall'altro a una forte carica ideale che gli fa indicare nella federazione dei paesi europei la vera via d'uscita da una situazione di blocchi contrapposti. Questi scritti, che vanno dagli anni della guerra al 1980, non solo dunque presentano il volto, meno noto, di Spinelli analista della politica internazionale, ma mostrano come egli proprio da una lettura delle tendenze in atto su dimensione planetaria trovasse giustificata la necessità dell'unione europea.