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Il presidente Donald Trump ha annunciato che gli USA riconosceranno Gerusalemme come capitale di Israele. Una decisione che si inserisce in un contesto complicato e che rischia di cambiare il ruolo storico degli Stati Uniti nel conflitto israelo-palestinese. Ne parla Lorenzo Kamel, docente di storia del medio oriente all’università di Bologna e responsabile di ricerca dell’Istituto affari Internazionali.

Non si esauriranno presto le proteste palestinesi generate dal riconoscimento statunitense di Gerusalemme quale capitale esclusiva di Israele. Intervista a Lorenzo Kamel, docente di Storia del Medio Oriente all’Università di Bologna e responsabile di ricerca dell’Istituto affari internazionali.

Mediaset, TgCom24

"Gerusalemme non è mai, storicamente, appartenuta a un singolo popolo". Lorenzo Kamel, responsabile di ricerca IAI, fa il punto sulle questioni storiche e legali che ruotano intorno all'eterna contesa sulla città, indicata ora dall'amministrazione Usa Capitale d'Israele.

Intervista a Giampiero Gramaglia sulla scelta di Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele.

Alcuni esperti - Perry Cammack, Florence Gaub, Ariel (Eli) Levite, Daniel Levy, Jonas Parello-Plesner, Yezid Sayigh, Dan Schueftan, Shimon Stein, Tommy Steiner, Paul Taylor, Nathalie Tocci - commentano le sfide di politica estera e di sicurezza che determinano il ruolo dell'Europa nel mondo.

Articolo di Andrea Dessì sulla Strategia globale dell'Unione europea e il conflitto israelo-palestinese.
Altra versione: "Europe and the Israel-Palestine Conflict: A Call for Coherence", in IAI Commentaries, n. 17|24 (14 novembre 2017).

Radio in Blu, ore 09:00

Lorenzo Kamel sulla decisione di Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele.

Intervista ad Andrea Dessì, ricercatore per il programma Mediterraneo e Medioriente dello IAI, sullo scoppio di una nuova Intifada: quali saranno i bersagli e le modalità? "Sebbene la tensione è salita alle stelle [...] è ancora presto parlare di una nuova Intifada. [...] Israele fronteggerà le proteste con l’unico modo che conosce: la forza e la repressione".