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Osservatorio sulla Difesa Europea, ottobre 2003

15/10/2003

4 Ottobre 2003 
Vertice Informale Ministri Difesa - Agenzia, Missioni, Capacità

Il 4 Ottobre si è tenuta a Roma una riunione informale dei Ministri della Difesa dell’Ue. 
I Ministri hanno dibattuto il rapporto fra l’Ue e la Nato ed in questo quadro auspicano il subentro di una operazione dell’Unione alla missione Nato Sfor in Bosnia nel 2004. 
Altro argomento centrale è stata l’Agenzia Europea della Difesa (agenzia per gli armamenti), il cui avvio a livello intergovernativo, con mandato ampio e a guida dell’Alto Rappresentate, è auspicato entro fine 2003. I
Ministri sono favorevoli all’istituzione di un corpo europeo di Polizia Militare, basato sull’esperienza dei Carabinieri italiani e dei Gendarmi francesi. 
Sono emerse inoltre diverse posizioni circa la possibilità di creare nuovi Quartieri Generali europei: secondo il Regno Unito si dovrebbe costituire una cellula europea interna a Shape, il comando Nato, mentre Belgio, Francia, Germania e Lussemburgo prediligono un comando autonomo (osteggiato degli Stati Uniti). L’Italia ha proposto una soluzione di compromesso, che si avvale di comandi nazionali integrati da una componente multinazionale a rotazione. 

16-17 Ottobre 2003 
Consiglio Europeo - Capacità, Istituzioni, Irak

Il Consiglio Europeo ha discusso estensivamente diversi temi relativi alla politica di difesa dell’Ue, fra cui le carenze in termini di capacità militari. 
Il rapporto con la Nato è stato al centro dell’attenzione di molti interventi tesi a garantire il coordinamento e le complementarietà delle due istituzioni. 
Sono state discusse le principali innovazioni al Trattato introdotte dal testo della Convenzione, ora al vaglio della Cig. E’ emerso un accordo favorevole all’introduzione delle Cooperazioni Strutturate in materia di difesa, a condizione che esse rimangano aperte a tutti i membri. La clausola di mutua difesa appare invece osteggiata da diversi paesi, fra cui spicca la Gran Bretagna, ma anche dai “neutrali” (Austria, Finlandia e Irlanda in particolare). 
Il Consiglio ha inoltre discusso nuovamente la politica verso l’Irak, in seguito all’adozione della Risoluzione 1511 dell’Onu il 16 Ottobre. 

21-22 Ottobre 2003 
Ue-Nato - Evoluzioni Nato

Si è tenuto a Bruxelles un incontro fra i vertici istituzionali di Nato e Ue.
La questione della creazione di un comando europeo indipendente ha creato tensioni fra paesi europei e si è scontrata con l’ostilità americana al progetto. La Nato e gli Stati Uniti hanno inoltre lamentato una supposta carenza di informazioni sulle iniziative europee di difesa. 
Gli incontri fra le due istituzioni sono stati preceduti da una serie di eventi interni all’Alleanza Atlantica che hanno determinato: 

  • la revisione della missione Isaf in Afghanistan, con la decisione da parte del Nac del 6 Ottobre di estenderla oltre Kabul, seguita da una Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in tal senso il 13 Ottobre 
  • il raggiungimento della capacità iniziale operativa della Nato Response Force il 15 Ottobre 

Ottobre 2003 
Europa - Irak

La questione Irakena è rimasta un argomento di spicco dell’agenda dell’Unione Europea nel corso del mese di Ottobre. 
Il 13 Ottobre il Consiglio Relazioni Esterne ha adottato un documento che conferma la volontà dell’Ue di coinvolgere maggiormente le Nazioni Unite e gli irakeni nel processo di stabilizzazione e ha confermato il proprio sostegno economico (200 milioni di Euro nel periodo 2003-2004). 
Il 16 Ottobre il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato all’unanimità la Risoluzione 1511 che stabilisce un quadro istituzionale per la stabilizzazione del paese, garantita da una forza multinazionale a guida americana, mentre apre alla collaborazione con le Nazioni Unite e ai contributi di altri paesi per la ricostruzione, pur senza stabilire date certe per il passaggio di poteri al popolo irakeno. 
Il 24 Ottobre si è tenuta a Madrid la Conferenza dei Donatori per l’Irak; diversi paesi europei (fra cui Francia e Germania) non hanno promesso contributi, mentre il finanziamento comunitario per il primo anno appare limitato a 200 milioni di Euro, aggiuntivi rispetto ai contributi dei singoli membri (altri 500 milioni) e ai 700 milioni già stanziati.