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Osservatorio sulla Difesa Europea, maggio 2000

15/05/2000

11 Maggio 2000
Prima riunione dell’Organo Militare Provvisorio della Pesd

L’Organo militare provvisorio si è riunito a Bruxelles per la prima riunione operativa dei Capi di Stato Maggiore. Il precursore del Comitato Militare Ue ha come funzione quella di fornire pareri militari ai decisori politici e gestire le crisi future.
E’ stata evidenziata le valenza operativa dell’organismo, in funzione del raggiungimento degli "Headline goals" stabiliti ad Helsinki e del rispetto delle scadenze definite.

15 Maggio 2000
Riunione Ministri della Difesa Weag – rapporto Weag-Pesd e allargamento

I Ministri della Difesa dei paesi aderenti al Weag (Western European Armament Group) si sono riuniti a Porto prima del Consiglio dei Ministri dell’Ueo. 
Sono state presentate diverse domande di adesione al Gruppo e si è proposto che l’organismo continui ad operare autonomamente anche dopo l’assorbimento dell’Ueo nell’Ue.

Il Weag è l’organismo di cooperazione in materia di armamenti dell’Ueo e comprende attualmente 13 membri, di cui 11 membri dell’Ue (Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito e Spagna), oltre a Norvegia e Turchia. Alle riunione hanno partecipato per le prima volta anche Polonia, Repubblica Ceca ed Ungheria, i nuovi membri della Nato, che dovrebbero diventare membri effettivi. Anche Austria, Finlandia e Svezia si presume verranno presto accolte in Weag.
L’allargamento ai membri osservatori e associati dell’Ueo sana il problema del diverso perimetro geografico delle due organizzazioni e consente di gestire più omogeneamente le rispettive riunioni ministeriali. D’altra parte, avendo ulteriormente procrastinato una definitiva decisione sul futuro di Weag e sul raccordo da realizzare fra le sue attività e le iniziative in corso nel quadro dell’Unione Europea, la decisione presa risultava di fatto inevitabile. In ogni caso rimane irrisolto il problema delle modalità per un coinvolgimento della Turchia e della Norvegia nell’auspicato trasferimento delle competenze Weag all’Ue, di cui questi due paesi non fanno parte. Questo ostacolo rischia, però, di rallentare il processo di integrazione dell’Europa della difesa, facendolo proseguire solo su piani differenti e in larga misura scoordinati tra loro.

15-16 Maggio 2000
Riunione Consiglio dei Ministri della UEO – futuro della UEO

L’incontro semestrale dei Ministri della difesa e degli esteri dei paesi Ueo, tenutosi a Porto, ha discusso le modalità con cui le attività dell’organizzazione verranno assorbite all’interno della Politica estera di sicurezza e difesa (Pesd) dell’Ue.
L’Ueo ha messo a disposizione dell’Ue le sue capacità, comprese le strutture del Centro Satellitare di Torrejon e dell’Istituto di Studi Strategici di Parigi, le cui modalità di trasferimento nel 2001 non sono ancora state definite.
La Weag continuerà invece a svolgere autonomamente i suoi lavori (vedi notizia relativa).

La riunione rappresenta un passaggio atteso ed inevitabile nel processo di ridefinizione del quadro delle organizzazioni europee che si occupano di sicurezza; l’integrazione della strutture e dell’esperienza dell’UEO nel quadro della Pesd offre a quest’ultima un apporto materiale ed immateriale (in particolare in termini di capacità di elaborare politiche militari) di cui si avverte la necessità.
Permangono dubbi circa il ruolo dell’Organizzazione per quanto concerne la difesa collettiva prevista dall’articolo V del Trattato dell’Ueo; la soluzione di questo punto controverso implica infatti la definizione dei rapporti fra le organizzazioni europee e la Nato.

24-25 Maggio 2000
Riunione NAC, Ministri degli Esteri NATO – rapporti PESD-NATO

L’incontro del Nord Atlantic Council, tenuto a Firenze dai Ministri degli esteri dei 19 membri della Nato, ha visto la partecipazione del nuovo Saceur, il Generale Ralston, e del Segretario Generale della Ueo non che Alto Rappresentante, Solana.
Fra i molti argomenti trattati è stato dedicato ampio spazio alle recenti evoluzioni della Pesd e alla necessità di creare un coordinamento fra le iniziative europee e la Nato stessa (vedi punti 25-33 del Comunicato Finale).
E’ stata più volte sottolineata la necessità di coinvolgere nella Pesd anche i paesi alleati non appartenenti all’Ue, evitando duplicazioni di strutture e creando canali di comunicazione e cooperazione fra le due organizzazioni.
Si ipotizza che le relazioni fra Nato e Ue si sviluppino a partire dall’esperienza dell’Ueo e che l’iniziativa sulle capacità difensive (Dci) in sede Nato contribuisca al raggiungimento gli "Headline Goals" dell’Ue.