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Osservatorio sulla Difesa europea, giugno 2015

30/06/2015

Primo piano: 24 giugno
Deciso il rafforzamento della Nato Response Force

I ministri della Difesa dei paesi Nato hanno deciso di potenziare le capacità di difesa collettiva dell’Alleanza. Il pacchetto di misure riguarda il rafforzamento della Nato Response Force (Nrf) ed in particolare l’aumento degli effettivi delle forze di aria, mare e terra, che passano a più di 40mila uomini – un incremento consistente rispetto ai precedenti 13mila. I ministri hanno inoltre adottato alcune misure per velocizzare il processo decisionale e definito i dettagli riguardanti i sei quartieri generali in fase di realizzazione in Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e Romania. Saranno composti da circa 40 uomini, e giocheranno un ruolo chiave soprattutto nelle esercitazioni e nel rifornimento di materiali e personale.

5 giugno
Completato il primo drone della Nato

Il primo di cinque aeromobili a pilotaggio remoto di proprietà della Nato ha acceso i motori ed è decollato da San Diego. Il drone Global Hawk Block 40, parte del programma Alliance Ground Surveillance (Ags), è il nuovo acquisto Nato che permetterà agli alleati di pattugliare aree molto vaste, anche da un’elevata altitudine e per periodi prolungati. Quindici paesi alleati (Bulgaria, Danimarca, Estonia, Germania, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Romania, Slovenia e Stati Uniti) hanno acquistato il velivolo che raggiungerà la piena capacità operativa alla fine del 2017. I Global Hawk saranno controllati dal centro operativo di Sigonella in Italia.

5 giugno
Ucraina, il Consiglio proroga il congelamento dei beni

Nel quadro delle sanzioni Ue relative all’appropriazione indebita di fondi statali ucraini, il Consiglio ha deciso di prorogare il congelamento dei beni per tre delle quattro persone interessate da misure restrittive che scadevano il 6 giugno 2015. La proroga è di nove mesi per due persone e di quattro mesi per la terza. Il figlio dell’ex presidente Viktor Yanukovyč viene invece cancellato dalla lista delle persone interessate da misure restrittive. Questa decisione è stata presa alla luce dei procedimenti giudiziari in corso in Ucraina nei confronti di queste persone. Le misure restrittive europee si applicano ora a un totale di 17 persone.

9 giugno
La Spearhead Force scende in campo

La nuova forza di reazione rapida della Nato (Very High Readiness Joint Task Force, Vjtf) scende in campo per la prima volta durante l’esercitazione Noble Jump a Zagan, Polonia. L’esercitazione rappresenta la prima occasione per le unità di risposta rapida di condurre manovre tattiche. Coinvolti – dal 9 al 19 giugno – oltre 2.100 militari di nove paesi Nato (Belgio, Germania, Lituania, Norvegia, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Stati Uniti e Ungheria). L’esercitazione ha permesso allo staff militare di identificare punti di forza e di debolezza già dalle prime fasi di sviluppo. Ulteriori e più complesse esercitazioni saranno condotte durante tutto il 2015 e 2016.

16 giugno
Eutm Mali: nominato nuovo comandante

Il generale di brigata Franz Xaver Pfrengle è stato nominato nuovo comandante della missione di addestramento europea nel Mali (Eutm Mali). Il generale tedesco assumerà le sue funzioni il 28 luglio, sostituendo il generale di brigata Alfonso García-Vaquero Pradal, che ricopre tale incarico dall’ottobre 2014.

16 giugno
Più sostegno Ue alla missione Osce in Ucraina

L’Ue ha stanziato altri 18 milioni di euro per sostenere l’Osce nel suo lavoro d’implementazione degli accordi di Minsk. Saranno utilizzati per finanziare, da una parte, il lavoro degli osservatori della Missione speciale di monitoraggio dell’Osce in Ucraina (6 milioni), dall’altra le immagini satellitari, le analisi ed altri strumenti di monitoraggio complementari (12 milioni).

17 giugno
Gli alleati simulano uno sbarco nel nord della Polonia

Le forze Nato hanno preso parte a una simulazione di attacco anfibio presso Ustka, nel nord della Polonia. L’esercitazione, condotta dalla nave britannica Hms Ocean e dall’americana Uss San Antonio, si inserisce nel quadro dell’esercitazione navale Baltops, che si svolge regolarmente dal 1971 nel Mar Baltico e che quest’anno ha visto la partecipazione di 17 paesi – 14 paesi Nato più Finlandia, Georgia e Svezia, per un totale di 5.600 militari coinvolti. Baltops è una simulazione di guerra anti-sommergibile e di difesa aerea che consiste nell’intercettazione di navi sospette e negli sbarchi anfibi.

19 giugno
L’Ue proroga le sanzioni in risposta all'annessione della Crimea

Il Consiglio ha prorogato fino al 23 giugno 2016 le misure restrittive adottate in risposta all’annessione di Crimea e Sebastopoli. Le sanzioni vietano l’importazione di prodotti provenienti dalla Crimea o da Sebastopoli; gli investimenti di cittadini europei e di imprese con sede nell’Ue in tutta l’area interessata; l’esportazione di alcuni prodotti e tecnologie.

22 giugno
Russia: estese le sanzioni economiche

Il Consiglio ha prorogato fino al 31 gennaio 2016 le sanzioni economiche introdotte in risposta al presunto ruolo destabilizzatore della Russia nella crisi Ucraina. La decisione segue quella presa dal Consiglio europeo del 19-20 marzo, quando i leader europei hanno deciso di legare la durata delle sanzioni alla completa attuazione degli accordi di Minsk, prevista entro il 31 dicembre 2015. Le misure restrittive – imposte nel luglio 2014 e rafforzate nel settembre 2014 – colpiscono alcuni settori commerciali strategici, in particolare energia, difesa, finanza e tecnologie duali.

22 giugno
Il Consiglio lancia l’operazione Eunavfor Med per contrastare i trafficanti nel Mediterraneo

Il Consiglio ha avviato Eunavfor Med, l'operazione navale contro i trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo. Scopo dell’operazione, istituita il 18 maggio, è di identificare, catturare e requisire le navi e gli strumenti utilizzati dai trafficanti. Si svolgerà in tre fasi sequenziali: la prima fase si concentrerà sulla sorveglianza e la valutazione del traffico nel Mediterraneo centrale e meridionale; la seconda fase prevede la ricerca e, se necessario, il fermo delle navi sospette; la terza fase infine prevede la messa fuori uso delle imbarcazioni e dei relativi strumenti e la cattura dei trafficanti. Il Consiglio valuterà quando passare alle fasi successive tenendo conto del mandato delle Nazioni Unite e del consenso degli Stati costieri interessati.