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Osservatorio sulla Difesa Europea, febbraio 2003

15/02/2003

Febbraio 2003 
Europa - Irak

L’evoluzione della crisi irachena ha caratterizzato gli eventi del mese di Febbraio. Il 5 Febbraio il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha tenuto una seduta durante la quale sono emerse posizioni contrastanti fra i Membri Permanenti: gli Stati Uniti, sostenuti del Regno Unito, ritengono che l’Irak sia inadempiente e debba quindi fronteggiare le gravi conseguenze previste dalle Risoluzioni, mentre Francia, Russia e Cina, favorevoli alla continuazione dell’attuale regime di ispezioni, si oppongono per il momento all’uso della forza. Il 10 Febbraio Francia e Germania hanno proposto l’adozione di un piano di rafforzamento delle ispezioni (noto come piano Mirage), al quale si è opposto il Regno Unito. Il 16 Febbraio il Defence Planning Committee (Dpc) della Nato (cui la Francia non partecipa), superando le perduranti riserve espresse da alcuni stati, ha autorizzazione la pianificazione di un potenziale rischiaramento di forze dell’Alleanza a difesa della Turchia, richiesto a norma dell’Articolo 4 del Trattato di Washington. Il 19 Febbraio lo stesso Dpc ha ordinato l’implementazione urgente del piano, rischiarando in Turchia aerei radar Awacs, batterie antimissile Patriot e sistemi di difesa Nbc (per la difesa da attacchi nucleari, chimici e batteriologici). Il 17 Febbraio, per iniziativa della Presidenza Greca, il Consiglio Europeo straordinario dei Capi di Stato e di Governo, preceduto e preparato da una riunione informale dei Ministri degli Esteri, ha stabilito una posizione comune dell’Unione Europea sulla crisi, in cui si afferma il supporto all’azione di disarmo delle Nazioni Unite e dei sui Ispettori, chiedendo allo steso tempo all’Irak di ottemperare pienamente alle Risoluzioni dell’Onu e non escludendo l’uso della forza quale ultima risorsa in caso non vi sia adempienza in tempi brevi. Il 18 Febbraio i 13 paesi candidati all’ingresso nell’Ue si sono associati a questa dichiarazione. Il 24 Febbraio il Consiglio Relazioni Esterne ha discusso le evoluzioni della situazione irachena e ha preso atto del perdurare di differenti posizioni politiche fra gli stati membri, in particolare circa l’adozione di una Risoluzione che autorizzi l’uso della forza (proposta dagli Usa e supportata da Regno Unito e Spagna, cui si oppongono Germania a Francia).

Mentre la situazione di crisi internazionale rischia una involuzione verso lo scontro militare aperto, permangono le differenze fra i paesi europei già riscontrate a Gennaio. L’accordo faticosamente raggiunto dal Consiglio Europeo straordinario si può definire “minimale” e sembra già minato dalle prese di posizione nazionali assunte in seguito dai diversi paesi europei. Rimane incerta la valutazione dell’effetto di lungo periodo di questa crisi, mentre sembra sempre più necessaria l’adozione di una strategia che limiti al massimo i riverberi negativi sulle strutture internazionali di sicurezza, in particolare Onu, Nato ed Unione Europea.

Febbraio 2003 
Europa e Difesa - Iniziative bilaterali ed informali

Il 4 Febbraio, a seguito di un vertice franco-britannico a Le Touquet, è stata presentata una proposta bilaterale per lo sviluppo di una agenzia europea di sviluppo ed acquisizione delle capacità di difesa europee. Questa proposta, unitamente ad altre della Presidenza Greca, è stata discussa il 10 Febbraio nel corso di un incontro informale dei Ministri della Difesa dell’Unione. Il 21 Febbraio, in occasione di un Summit italo-britannico a Roma, è stata rilasciata una dichiarazione bilaterale sulla difesa che auspica la prosecuzione della lotta la terrorismo internazionale, il rafforzamento politico e militare della Nato e della Pesd e la cooperazione in materia di procurement ed industria della difesa, sviluppando una agenzia europea per lo sviluppo delle capacità, sulla scia delle cooperazioni già esistenti. Inoltre, il 10 Febbraio Germania e Olanda, con l’assistenza della Nato, hanno assunto la giuda della missione Isaf in Afghanistan.

6 Febbraio 2003 
Costituzione Europea - Politica di Difesa

Il Praesidium della Convenzione Europea ha trasmesso la bozza dei primi articoli della futura Costituzione Europea. Alcuni di essi riguardano lo sviluppo della politica estera e di difesa dell’Unione, che ricadrebbe fra le competenze dell’Ue (articolo 10 paragrafo 4) e andrebbe sostenuta dagli stati membri (articolo 14). Gli articoli opportunamente emendati saranno in seguito sottoposti dalla Convenzione alla Conferenza Intergovernativa che dovrà adottare il nuovo Trattato.

L’articolato proposto sinora sembra rispecchiare un approccio alla politica estera e di difesa non particolarmente innovativo, dal momento che rispecchia essenzialmente le previsioni già presenti nei precedenti Trattati. Sarebbe forse auspicabile un maggior coraggio propositivo da parte del Praesidium, anche se il giudizio rimane sospeso in attesa di conoscere tutti gli articoli che riguardano il futuro della Pesc e della Pesd.

7 Febbraio 2003 
Missione Pesd Macedonia - Nomina Comandante

Il Consiglio Europeo ha nominato il Deputy Saceur della Nato, l’Ammiraglio Feist, Comandante Operativo della futura missione militare dell’Ue in Macedonia. Il Comandante della Forza europea sarà il Generale francese Marale. Il subentro dell’Ue alla Nato potrà avvenire una volta raggiunto un accordo circa le procedure necessarie.

24 Febbraio 2003 
Consiglio Affari Generali e Relazioni Esterne - Rapporti con Nato

Il Consiglio Affari Generali dell’Unione, riunito a Bruxelles, ha approvato un accordo Ue-Nato sulla sicurezza delle informazioni riservate. E’ stata inoltre confermata la volontà di subentrare al più presto alla missione militare della Nato in Macedonia, una volta terminati gli accordi operativi con l’Alleanza Atlantica. Alcuni paesi membri (fra cui Francia e Regno Unito) hanno proposto che a partire dal 2004 si inizi il trasferimento d’autorità anche della missione Sfor in Bosnia, attualmente a guida Nato.