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The Nexus Between Enlargement and Differentiation

Autori:
07/02/2017

Questo studio analizza il nesso tra la politica di allargamento e l’integrazione differenziata dell’Unione europea attraverso una disamina delle passate esperienze e dei futuri sviluppi del processo d’integrazione. L’autrice ritiene che il concetto su cui si basa l’allargamento è la convergenza e non l’integrazione differenziata, ma dimostra anche come la politica di allargamento preveda strumenti che portano a trattamenti differenziati. Nelle precedenti fasi di allargamento il sistema dell’Ue si è dimostrato efficace nell’affrontare la temporanea crescita del livello di differenziazione. L’autrice giudica però negativo lo sviluppo di nuove forme di adesione parziale – che potrebbero dare voce in capitolo nel processo decisionale europeo a degli Stati non completamente integrati – e ritiene piuttosto auspicabile l’elaborazione di nuovi modelli di associazione. Per l’Ue l’integrazione differenziata resta una soluzione di riserva e non può essere considerata una panacea per le sue difficoltà in termini di efficienza, legittimità e coesione tra i 27 membri. Nello specifico, l’idea ricorrente di un’Ue flessibile potrebbe comportare il rischio di lunghe rinegoziazioni con i Paesi insoddisfatti delle condizioni della propria partecipazione o addirittura condurre ad un collasso dell’Unione stessa.

Documento preparato nell’ambito di “EU60: Re-Founding Europe. The Responsibility to Propose”, un’iniziativa lanciata dall’Istituto Affari Internazionali (IAI) e dal Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (Maeci), in collaborazione con il Centro Studi sul Federalismo (Csf) e nell’ambito della partnership strategica con la Compagnia di San Paolo, in occasione del 60° anniversario dei Trattati di Roma.

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