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La produzione industriale a sostegno della difesa europea e transatlantica

16/05/2023

L’invasione russa dell’Ucraina ha rimesso in discussione buona parte dei presupposti su cui è basato l’ordine di sicurezza europeo, fra cui l’idea che le guerre convenzionali ad alta intensità fossero conflitti ormai rari e dalla durata perlopiù breve. Dopo oltre un anno di devastazioni in Ucraina è evidente che questo assunto non è più valido. La capacità produttiva europea però non è attualmente in grado di stare al passo con il ritorno della guerra su larga scala nel Vecchio Continente. La capacità di produrre un numero sufficiente di sistemi d’arma ad alta tecnologia è fortemente limitata da fattori tecnici, ma anche politici e amministrativi. Senza piani industriali economicamente sostenibili e calibrati per rispondere a guerre regionali prolungate, sarà molto difficile dissuadere avversari come la Russia (ma non solo) da una politica aggressiva nel vicinato europeo. Questo studio fornisce un quadro dell’attuale stato dell’industria della difesa nell'area euro-atlantica, con un’attenzione particolare al continente europeo, analizzando le difficoltà riscontrate nel sopperire al calo degli stock di equipaggiamenti e alle lacune capacitive antecedenti al conflitto, dando una panoramica dell’attuale struttura del mercato della difesa, e riassumendo le misure intraprese da Francia, Germania e Unione Europea per indurre un aumento dei livelli produttivi e riportare le forze armate a maggiori livelli di preparazione.

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