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Integrazione in Africa orientale

Curatori:
07/05/1970

Il processo d'integrazione che con alterne vicende si svolge fra il Kenya e la Tanzania è poco conosciuto in ltalia. Si tratta invece di uno dei tentativi di collaborazione politicamente ed economicamente più interessanti. Politicamente si trova all'incrocio fra l'edificazione nazionale, che i paesi africani sempre più decisamente stanno intraprendendo, e quel panafricanismo che all'inizio degli anni sessanta mirava all'unificazione di tutto il continente africano. Economicamente, in quanto caso d'integrazione fra paesi in via di sviluppo, costituisce allo stesso tempo un test e un modello per il Terzo Mondo. Tutte le difficoltà caratteristiche dell'integrazione fra i paesi meno sviluppati sono state incontrate ed affrontate dai dirigenti di quei tre paesi dell'Africa orientale, in un avvicendarsi di successi ed insuccessi che non possono che farne un caso esemplare. Dal 1963, anno in cui furono a un passo dalla federazione politica, al 1965, momento in cui sembrava che si fosse sull'orlo della disintegrazione, al 1967, quando con molte cautele veniva rimesso in moto il movimento per l'integrazione mediante la firma del trattato per la cooperazione, agli ultimi anni, che vedono I'Eac (East African Community) compiere il suo primo atto di politica estera con l'associazione alla Cee e cogliere i primi successi per legare a sé i propri vicini, l'Africa orientale ha indubbiamente vissuto una straordinaria e importante avventura politica. In questo volume Luciano Rapisarda ha compiuto un esauriente esame del processo d'integrazione in quella parte d'Africa, partendo dai legami coloniali ed arrivando al recente Trattato per la cooperazione. Giampaolo Calchi Novati ha analizzato il significato di questo processo regionale d'integrazione misurandolo sul vasto dibattito panafricano che parallelamente si è svolto nel continente. Giulio Querini ha preso in considerazione gli aspetti economici dell'integrazione fra la Comunità dell'Africa e lo Zambia – paese che sembra destinato a giungere ad un rapido accordo di adesione alla Comunità – individuandone i problemi e le prospettive. Roberto Aliboni, infine, che il volume ha curato per conto dell'lstituto affari internazionali, ha esaminato i rapporti instaurati tra I'Eac e la Cee, cercando di interpretarne il valore politico.

Capitoli 3-4 pubblicati anche in inglese in The International Spectator, Vol. 5, No. 1 (January-March 1970).