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Il dibattito interno alla Turchia sul processo di adesione all'Unione europea

09/12/2008

Il dibattito in Turchia sull’adesione all’Unione europea si è fatto più articolato negli anni più recenti, in particolare dal 2002, quando il partito islamista moderato AKP ha vinto le elezioni per la prima volta. Appena giunto al potere, l’AKP si è impegnato in una decisa campagna di riforme pro-Ue, favorendo il deciso avvicinamento dell’opinione pubblica al tradizionale orientamento filo-occidentale delle elite politiche, economiche e militari turche. È stato quello il momento di maggior consenso in Turchia per l’adesione all’Ue. Negli anni successivi, tuttavia, le cose sono cambiate sensibilmente. Le difficoltà del processo di adesione, principalmente legate alla questione di Cipro; la crescente percezione di una certa ambiguità nei confronti della Turchia da parte dell’Ue o di alcuni suoi membri (Francia in testa); le forti tensioni tra l’AKP e l’establishment burocratico-militare secolarista, che hanno portato ad una certa politicizzazione della questione dell’adesione e contribuito al forte rallentamento nel processo di riforme; tutti questi elementi hanno determinato un sensibile raffreddamento del favore del pubblico turco verso l’Unione europea. Ciò nonostante, i maggiori attori politici ed economici turchi, sebbene con qualche riserva (per esempio nelle forze armate), restano persuasi dell’opportunità di portare avanti il processo di adesione.

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