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Focus euroatlantico, n. 12 (aprile-settembre 2019)

Curatori:
16/09/2019

Il secondo Focus Euro-Atlantico del 2019 si apre come di consueto con un’analisi ragionata (corredata da grafici) dello stato delle relazioni transatlantiche. Le turbolenze che le hanno contraddistinte sotto la presidenza Trump non accennano ad attenuarsi. Negli ultimi mesi si sono evitati scontri aperti, ma permangono forti differenze sulle relazioni con l’Iran, l’uso di tariffe, la riammissione della Russia nel G7, il clima e la Brexit. E nel disinteresse generale si è definitivamente estinto uno dei pilastri della sicurezza europea, il Trattato Inf. Il primo approfondimento riguarda un tema caldo nelle relazioni economiche Usa-Ue, ossia l’aggressivo uso di tariffe da parte di Washington. Fabrizio Botti è scettico su un esito felice delle trattative in corso per una maggiore apertura dei mercati Usa e Ue, e ricorda come i rischi per l’Ue non derivino solo dalla contrazione dell’export verso gli Usa ma anche dall’indebolimento del sistema commerciale mondiale. Le ambizioni di potenziare il ruolo internazionale dell’euro testimoniano della crescente sfiducia degli europei nella volontà degli Usa di continuare a esercitare la loro leadership globale in linea con i principi di consultazione e cooperazione alla base dell’alleanza transatlantica. Come spiega Nicola Bilotta, il processo di internazionalizzazione di una valuta è tutt’altro che semplice. Il dollaro gode di vantaggi accumulati che sembrano strutturali, tanto più in assenza di una decisa spinta in avanti nell’integrazione economico-finanziaria e politico-militare dell’Ue. Nel terzo approfondimento Ester Sabatino ricostruisce i progressi in materia di cooperazione europea nell’industria della difesa. Si concentra in particolare su due importanti iniziative (Pesco e Fondo europeo per la difesa) e discute la legittimità delle proteste di Washington, che accusa l’Ue di voler chiudere l’accesso delle aziende Usa al mercato della difesa europeo.

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