The European Migration Crisis: A Pendulum between the Internal and External Dimensions
Dopo la crisi migratoria che ha colpito l’Europa all’indomani della primavera araba, l’Unione europea ha optato per un approccio di esternalizzazione del fenomeno migratorio, finalizzato a fermare il flusso di persone dirette verso il continente prima che queste raggiungano le coste europee. Il primo passo in questa direzione è stata la firma dell’accordo Ue-Turchia, presentato come soluzione di emergenza per la situazione che si stava creando in Europa. Dopo che questo accordo è riuscito a ridurre il numero di arrivi, l’Unione europea ha introdotto il Quadro di partenariato sulla migrazione, che ha di fatto istituzionalizzato con cinque paesi prioritari in Africa – ossia Etiopia, Mali, Niger, Nigeria e Senegal – l’approccio sancito nell’accordo Ue-Turchia.
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Dati bibliografici
Roma, IAI, giugno 2019, 21 p. -
In:
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Numero
19|12 -
ISBN/ISSN/DOI:
978-88-9368-104-9
Introduction
1. The failure of the EU’s internal answer
2. The shift toward externalisation: The EU–Turkey agreement
3. The normalisation of externalisation: The Migration Partnership Framework
4. The application of the Migration Partnership Framework: The case of Ethiopia and Niger
Conclusions
References