Print version

Dealing with the Ukrainian Crisis: Transatlantic Strategy Dilemmas

Autori:
03/01/2016

Per i governi e le istituzioni occidentali la crisi ucraina rappresenta una sfida senza precedenti. A dividere Europa e Stati Uniti sono le rispettive percezioni di questa sfida e, soprattutto, le loro risposte e i loro obiettivi. Washington vede le azioni russe in una prospettiva globale e cerca di contenere e isolare Mosca, percepita come un “regime canaglia”. La maggior parte dei governi europei teme l’espandersi del conflitto nel continente e vuole limitare i danni, pur mantenendosi in contatto con Mosca. La Russia si sente minacciata dall’Occidente nei propri vitali interessi nazionali ma paradossalmente persegue una politica di crescente autoisolamento. L’Ucraina, la vittima del dramma, cerca di garantire la propria sovranità e di riformare le proprie istituzioni corrotte, ma non intende essere un campo di battaglia per procura tra l’Occidente e la Russia. Le sanzioni contro la Russia sono robuste negli Stati Uniti, ma fragili in Europa. La Nato cerca di rassicurare i suoi più vulnerabili stati membri a Oriente ma la sua influenza su Mosca è scarsa, così come lo sono gli effetti pratici della sua azione per l’Ucraina, uno stato non membro. L’Ue ha contribuito ad avviare la crisi e ha ora una responsabilità primaria nell’aiutare l’Ucraina. Tutto ciò può portare ad una progressiva erosione dell’unità tra le due sponde dell’Atlantico se non si trovano soluzioni politiche per l’Ucraina, e forse anche se queste ultime venissero trovate.

Versione rivista di un paper presentato all'ottava edizione del Transatlantic Security Symposium “Challenges to European Security: A Transatlantic Perspective” organizzata a Roma il 26 ottobre 2015 dall'Istituto Affari Internazionali (IAI).

Contenuti collegati