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De-colonising the Azerbaijan-Armenian Conflict: Breaking the Knot of Security and Dependence

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05/11/2023

La recente operazione militare nell’area del Nagorno Karabakh riflette una più ampia trasformazione regionale. Si tratta, in essenza, del secondo tentativo (dopo il primo in Azerbaigian 30 anni fa) di cambiare il paradigma della sicurezza, questa volta in Armenia, per decolonizzare le relazioni regionali. Il fulcro di questo cambiamento è liberarsi dalla dipendenza clientelare dalla Russia, che va avanti da quasi due secoli, con il conflitto del Nagorno Karabakh che si sviluppa come strumento di questa dipendenza. Con tutte le contraddizioni sul territorio tra Armenia e Azerbaigian e la differenza degli attuali sistemi politici, i due paesi sembrano essere finalmente arrivati alla stessa conclusione, ossia che la Russia e il suo controllo dell’élite del Karabakh è uno degli ostacoli alle relazioni pacifiche, alle riforme e all’integrazione in Occidente. Anche l’equilibrio di potere nella regione, influenzato da fattori quali il maggiore coinvolgimento della Turchia, la distrazione dell’Occidente, il crescente isolamento della Russia, oltre al cambiamento ai vertici in Armenia, ha contribuito a creare una “finestra di opportunità” per un cambio di paradigma. Il ruolo e l’influenza dell’UE e degli Stati Uniti in questo processo, incluso nello scoraggiare possibili sviluppi militari, dipenderanno dall’essere percepiti dalle parti come mediatori imparziali, dal promuovere le relazioni tra Armenia e Azerbaigian come soggetti indipendenti della politica internazionale e dalla coerenza nel sostenere la democrazia.