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IAI si rinnova e riafferma le proprie radici

"Lo IAI ha deciso di avviare una fase complessiva di rinnovamento rilanciando lo storico think tank fondato da Altiero Spinelli nel 1965. L’idea di fondo è di dotarci di un nuovo set di strumenti per analizzare ed affrontare - con slancio e nuove modalità di comunicazione -, il contesto internazionale in rapida evoluzione, mantenendo la nostra capacità di orientare le policy governative."

Così Nathalie Tocci sulle molte novità organizzative all’interno dello IAI, a sei mesi dalla sua elezione a direttore dell’Istituto


D. Ci può riassumere le principali novità?

NT: I cambiamenti hanno riguardato la governance (organi direttivi) e riorganizzazione interna; la comunicazione (stile e strumenti); e la brand identity (logo, cromatismi, pay-off).

D. In concreto, cosa hanno comportato questi tre cambiamenti?

NT: In termini di governance, ad aprile abbiamo rinnovato le cariche direttive e costituito un team ben bilanciato per profili e generi, puntando a tre obiettivi strategici:

-    uno IAI più giovane e paritario, che rispecchi il rinnovamento generazionale e l’equilibrio di genere

-    uno IAI più coeso che aumenti le sinergie fra programmi di ricerca e tra ricerca e amministrazione

-    uno IAI più comunicativo, che potenzi strategicamente gli strumenti già in suo possesso ma esplori anche nuove forme di comunicazione.

In termini di comunicazione, abbiamo rivisto gli strumenti con cui interagire con i nostri sostenitori, con i Soci e con i nostri vari partner. Tra le novità, un nuovo format, con videoclip per la nostra “IAINews” bilingue italiano/inglese, che offre analisi su principali fatti internazionali, politica estera italiana, pubblicazioni e novità dell’Istituto. Abbiamo realizzato una nuova brochure istituzionale; stiamo rivedendo anche il sito web, i digital media. E stiamo investendo nello sviluppo/formazione del personale così da dotarlo di maggiori conoscenze della comunicazione. Un’attività molto stimolante ancora in progress che ci vedrà impegnati ancora nei prossimi mesi.

Infine, in termini di brand identity - cioè tutti gli elementi visivi e valoriali che connotano l’Istituto -, abbiamo fatto una riflessione sulla nostra visione e missione. Da qui  è derivata anche una maggior chiarezza della “promessa” dello IAI ai propri pubblici, sintetizzata nel nuovo pay-off:Inspiring ideas for Italy, Europe and the World “. A questo si è accompagnato il cambiamento del logo (come si può osservare anche nel nostro sito web e sulle nostre pubblicazioni): un simbolo grafico che simboleggia un contenitore “aperto” alle idee, ai confronti, alle novità. Così come lo IAI intende essere.

D. In Italia e in Europa esistono moltissimi centri studi, pensatoi e think tank: qual è l’elemento distintivo che differenzia lo IAI dagli altri?

NT: Ciò che caratterizza maggiormente lo IAI è la capacità di offrire ricerca di qualità e proposte di policy innovative per l'Italia, l'Europa ed il mondo grazie al lavoro di oltre 30 ricercatori italiani e stranieri che fanno ricerca in-house e sul campo, ed al nostro ampio network internazionale. Un livello di analisi ed una capacità di interpretazione e di proposta unici in Italia.

D. Concludendo, si tratta di un cambiamento sostanziale. E del passato dello IAI cosa mantenete?

NT: Rimangono invariati l’ispirazione europeista, la costante attenzione al rigore scientifico dei nostri ricercatori, l’apertura al dibattito ed il consolidato network internazionale che hanno caratterizzato lo IAI sin dalla sua fondazione, voluta da Altiero Spinelli, e la nostra capacità di influire sulle scelte di politica estera italiana  e sulle policy internazionali.


(*) Nathalie Tocci è direttore dello IAI, Special Advisor dell’Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e professore onorario all’Università di Tübingen (bio)