Quale futuro per l'integrazione europea?
“L’Europa è la soluzione della crisi, non la causa”: lo ha affermato Bernard Cazeneuve, ministro francese per gli affari europei, incontrando l’8 novembre soci ed ospiti dello IAI, l’Istituto Affari Internazionali. In visita a Roma, Cazeneuve ha avuto colloqui con esponenti del governo italiano.
Intitolato “Quale futuro per l’integrazione europea?”, l’incontro è stato per il ministro, introdotto dal presidente dell’Istituto Stefano Silvestri, l’occasione per illustrare la visione francese del rapporto tra Unione europea e crisi economica: la risposta europea deve articolarsi in tre punti, il rigore, la crescita, la solidarietà.
Cazeneuve ha definito l’Italia “un partner privilegiato” della Francia sulla scena europea, come lo sono altri –ha precisato-, in particolare la Germania. E ha insistito sul fatto che la credibilità dell’Unione dipende dalla sua capacità di attuare le decisioni prese.
Il ministro ha infine sondato le prospettive dell’integrazione europea, partendo dall’affermazione che la Francia, come del resto –ha notato- l’Italia, è favorevole a realizzare un’unione politica, che deve però essere voluta dai cittadini prima ancora che dai governi. Di qui, la necessità di renderla in primo luogo auspicabile, facendone risaltare i vantaggi –ad esempio- nell’affrontare la crisi e rilanciare la crescita. Si tratta poi di affidarsi a un progetto non solo istituzionale. E, infine, di decidere come condividere la sovranità con istituzioni che abbiano una legittimità democratica maggiore delle attuali.