The Nuclear Threat in the Russia-Ukraine War: Rhetoric, Reality, and Implications for European Security
Il 24 febbraio 2022, la Russia ha lanciato il suo brutale attacco contro l’Ucraina, preceduto da un discorso televisivo del presidente Putin che metteva in guardia l’Occidente dall’interferire in quella che definiva una “operazione speciale”, accompagnando l’avvertimento con una minaccia nucleare implicita che avrebbe segnato il tono dell’intera campagna militare di Mosca. Da allora, la retorica nucleare è diventata un elemento ricorrente nel discorso ufficiale russo: Mosca ha continuato a tracciare “linee rosse” mutevoli, presentando tutto—dai territori appena annessi alla fornitura di armi occidentali all’Ucraina—come possibili cause di guerra, persino di conflitto nucleare. Parallelamente, la presa della centrale nucleare di Zaporizhzhia (ZNPP) da parte delle forze russe, insieme ai combattimenti attorno ad altri siti nucleari ucraini, ha evocato lo spettro di un nuovo Chernobyl, una minaccia che Mosca ha utilizzato come strumento di pressione sull’Occidente. Queste azioni—incluso il tentativo di conquistare la centrale nucleare dell’Ucraina meridionale, nella regione di Mykolaiv, come parte dell’avanzata verso un “corridoio terrestre” fino alla Transnistria—potrebbero rivelarsi decisive nei futuri negoziati tra Ucraina e Russia, influenzando non solo i termini di un eventuale accordo di pace, ma anche la futura architettura della sicurezza europea nel dopoguerra.
Programme
- Introductory Remarks and Chair
Nona Mikhelidze
Senior Fellow, Istituto Affari Internazionali-IAI
- Panel Discussion
Polina Sinovets
Head, Odesa Center for Nonproliferation, Ukraine; IAI Visiting Scholar
Iryna Maksymenko
Associate Professor, Odesa I. I. Mechnikov National University, Ukraine; Roma Tre University Visiting Scholar
- Q&A Session
Lingua di lavoro: inglese