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The Kurdish question: Domestic and regional dynamics

27/05/2013, Roma

Seminario su "The Kurdish question: Domestic and regional dynamics", con Cengiz Çandar.

Dopo quasi trent'anni di lotte armate, il governo turco ha avviato negoziati con il leader del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk), Abdullah Öcalan, per porre fine a un conflitto che è costato ad oggi 40.000 vite umane. Ma che cosa ha innescato e sta ora influenzando questo processo? Quali sono le sue dinamiche nazionali e regionali? Questo il tema di un seminario organizzato presso l'Istituto Affari Internazionali (IAI), il 27 maggio 2013, in collaborazione con l'Ambasciata di Turchia in Italia e con la partecipazione di Cengiz Çandar, giornalista turco (Radikal), e Alberto Negri, giornalista italiano (Il Sole 24 Ore).

Cengiz Çandar ha iniziato la sua valutazione osservando che l'era Sykes-Picot e il modello dello stato-nazione, imposto alla regione dopo la prima guerra mondiale, stanno volgendo al termine con le rivolte arabe. Confini e stati come la Siria o l'Iraq stanno svanendo, mentre per i curdi la fine del sistema Sykes-Picot, che li aveva privati di uno stato, significa il loro re-inserimento nella storia. La Turchia ha colto queste spinte regionali alla frammentazione come un'opportunità per impegnarsi con i curdi, visto anche i buoni rapporti intavolati con il governo regionale curdo (Krg) in Iraq per soddisfare i propri crescenti bisogni energetici. I curdi di Siria, che stanno conquistando autonomia nel nord del paese, ne sono consapevoli e prendono il Krg a potenziale modello - una evoluzione che in futuro potrebbe condurre ad un processo di integrazione curdo attraverso i confini. Öcalan da parte sua, di fronte alle rivolte arabe, ha annunciato che la lotta curda deve essere perseguita d’ora in poi con mezzi democratici. Il processo di pace comporta tre fasi: la cessazione della violenza, una nuova Costituzione che riconosca i diritti dei curdi, e la normalizzazione, ovvero lo smantellamento del Pkk e la sua integrazione nel corpo politico turco. A lungo termine, questo processo potrebbe portare ad una Turchia ‘allargata’ - funzionalmente e geograficamente -, attraverso la confederazione con un Kurdistan emergente.

Alberto Negri, pur concordando con Çandar sulla frammentazione regionale, ha sostenuto che resta imprevedibile quale realtà futura essa potrebbe determinare. Dal momento che la crisi siriana rischia di sconfinare in tutta la regione e il settarismo di aumentare, la risoluzione delle questione curda acquista sempre maggior importanza per la sicurezza e il ruolo regionale della Turchia. L’emergere della Turchia come paese democratico e forza di integrazione regionale dipende dal successo del processo di pace. Negri ha inoltre evidenziato le diverse vedute/posizioni tra Usa e Turchia riguardo l'attuale guerra civile siriana rispetto alla guerra del 2003 in Iraq: mentre durante quest’ultima Ankara respinse il dispiegamento di forze statunitensi, oggi preme per l'imposizione di una no-fly zone che, invece, l'amministrazione Obama non sostiene.

 

Rassegna stampa

Türkiye ve Kürdistan, Avusturya-Macaristan gibi olabilir mi?, Radikal, (in lingua turca; traduzione in lingua inglese)

Türkiye ve Kürdistan, Avusturya-Macaristan gibi olabilir mi?, Hürriyet, (in lingua turca)