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Il Fiscal Compact

18/12/2012, Roma

L’Unione europea ha dimostrato che, insieme, si può uscire dalla crisi: il Fiscal Compact ne è una prova. Lo ha affermato Enzo Moavero Milanesi, ministro per gli Affari europei, presentando ‘Il Fiscal Compact’, quaderno a cura di Gianni Bonvicini e Flavio Brugnoli, frutto della collaborazione tra l’Istituto Affari Internazionali e il Centro Studi sul Federalismo.

La presentazione s’è svolta il 18 dicembre, presso la Rappresentanza in Italia della Commissione europea, a Roma. Lucio Battistotti, direttore della Rappresentanza, ne è stato il moderatore; oltre al ministro Moavero, vi hanno partecipato Andrea Bollino, professore di Economia presso l’Università di Perugia, Sandro Gozi, deputato del Pd, Alberto Majocchi, professore di Scienze delle Finanze presso l’Università di Pavia, Gian Luigi Tosato, professore emerito di Diritto dell’Unione europea presso l’Università di Roma ‘La Sapienza’.

La crisi –ha riconosciuto Moavero- ha evidenziato alcuni fattori che minacciano la tenuta delle economie e delle società europee. Ma –ha sottolineato il ministro- ha avuto anche il merito di mettere in luce la capacità di reazione dell’Unione: basti solo pensare alle decisioni scaturite dai numerosi Vertici di quest’anno, fra cui, oltre al Fiscal Compact, il Patto per la Crescita e l’Unione bancaria.

E’ pure emersa un’interconnessione profonda tra scelte politiche ed economiche dei vari Stati: il cosiddetto Fiscal Compact (o Trattato su stabilità, coordinamento e governance nell’Unione economica e monetaria) è la dimostrazione e la sintesi di tutto questo, con il merito di avere contribuito a corroborare la fiducia nella capacità di superare la crisi tra gli Stati europei.

Rispondendo a quanti ritengono che il Fiscal Compact rispecchi una visione tedesca dell’integrazione europea, Moavero ha osservato che, se ciò è in parte vero, non va però dimenticato che la prospettiva dell’integrazione è così ampia e varia da non poter essere ricondotta ad un singolo Paese.

Secondo il ministro, dopo una stagione di esitazioni stiamo finalmente percorrendo una strada che vede l’Unione più consapevole del suo ruolo, forte di una visione europeista più razionale che emotiva. Non è un caso, infatti, che al Fiscal Compact siano poi seguiti gli accordi finalizzati all’Unione bancaria. Una situazione inimmaginabile fino a pochi anni fa, ha rilevato Moavero, anche all’indomani del Trattato di Lisbona.

Il ministro ha concluso notando che, nel 13 mesi del governo Monti, l’Italia ha assunto un ruolo più forte nel concerto europeo, ha ritrovato quel ruolo da coprotagonista che merita: “Un’Italia in Europa, per l’Italia e per l’Europa”.

 

Il Fiscal Compact, Quaderni IAI n.5

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