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Turmoil in South America and the Impact on Energy Markets

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20/12/2019

In tutta l’America Latina il 2019 è stato caratterizzato da estese rivolte. Negli ultimi mesi le proteste sono esplose in Bolivia, Ecuador e Colombia mentre l’Argentina ha eletto un nuovo presidente, quello della Bolivia si è dimesso dopo crescenti tensioni con i suoi oppositori, sia politici che militari, e il presidente del Perù affronta una crisi politica. Alimentati in gran parte dalla rabbia per la corruzione, le disuguaglianze economiche e l’aumento del costo della vita, i conseguenti disordini sociali hanno reso incerte le prospettive del settore energetico. Le continue agitazioni politiche e sociali contribuiranno probabilmente al ristagno in questi paesi della produzione di petrolio e gas. Al contrario, Brasile e Guyana si avviano a diventare i maggiori produttori di petrolio della regione. In Brasile le riserve “pré-sal” hanno attirato gli investimenti esteri sebbene servano ulteriori riforme favorevoli al mercato per sostenere lo sviluppo. La Guyana, da parte sua, è sulla buona strada per diventare il più recente petro-stato della regione e nei prossimi anni registrerà una crescita economica esplosiva. Nonostante le sue ampie riserve, il Venezuela è escluso da questo studio perché il disordine politico ed economico del paese, unito alle sanzioni statunitensi, rende altamente improbabile qualsiasi aumento degli investimenti a breve termine.

Studio preparato nell’ambito della partnership strategica IAI-Eni, dicembre 2019.

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