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Promoting Stability and Development in Africa: Fostering Cooperation Between Public and Private Sector

01/12/2014 - 02/12/2014, Torino

La cooperazione tra settori pubblico e privato per assicurare la stabilità necessaria allo sviluppo dell’economia e della vita democratica in Africa sub-sahariana è stata il tema centrale della conferenza internazionale che l’Istituto Affari Internazionali (IAI) di Roma e la Foundation for European Progressive Studies (FEPS) di Bruxelles hanno organizzato a Torino l’1 e il 2 dicembre, in collaborazione con il National Democratic Institute (NDI) di Washington D.C. L’evento si è svolto con il contributo del Centro piemontese di Studi africani (CSA), con il patrocinio del Comune di Torino, con il sostegno di Eni e nell’ambito del partenariato strategico dello IAI con la Compagnia di San Paolo.

“Economic development, social and political stability, and security are inextricably linked. A path full of challenges but also of opportunities is what lies ahead of African governments, civil society and private investors. Each of them has an essential role to play in order to ensure a future of long-term growth and social development.” Con queste parole, il presidente della FEPS, Massimo D’Alema, ha dato avvio ai lavori del convegno, insieme al Sindaco di Torino Piero Fassino e al presidente dello IAI, Ferdinando Nelli Feroci.

La presentazione dei casi studio – Etiopia, Mozambico, Nigeria e Sud Africa – da parte degli esperti africani è stata seguita da interventi dei principali esperti italiani ed europei. Una sessione conclusiva è stata dedicata alla presentazione di esperienze e lezioni apprese da parte di rappresentanti del settore privato che operano in Africa sub-sahariana: ENI, Imprese Sociali Ferrero, Amref Italia e Hydroaid.

Hanno partecipato all’evento esperti e rappresentanti politici italiani, delle istituzioni dell’Unione europea e soprattutto africani, in particolare dei governi dei Paesi selezionati per i casi studio. La conferenza è stata l’occasione per presentare e discutere i risultati preliminari del progetto, che proseguirà nel 2015, ma anche per creare una rete di contatti e nuove sinergie tra gli attori pubblici e privati che hanno un interesse nella regione ed in particolare nei Paesi analizzati.

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