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L’OSCE e un nuovo contesto per la cooperazione regionale nel Mediterraneo

28/05/2012, Roma

La Conferenza “L’OSCE e un nuovo contesto per la cooperazione regionale nel Mediterraneo”, organizzata da Ministero degli Affari Esteri, OSCE, IAI e IPALMO presso la Sala Conferenze Internazionali della Farnesina, si è aperta con l’intervento del ministro degli Affari Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata, il quale ha sottolineato la necessità di sviluppare un’iniziativa multilaterale sul Mediterraneo per rispondere alle sfide che questa regione si trova ad affrontare all’indomani della cosiddetta Primavera araba.

La prima sessione si è incentrata sull’emergere di un nuovo contesto geo-politico nella regione, caratterizzato da nuovi attori e processi. Sul versante politico è stato messo in rilievo come sia in atto un possibile scontro tra due forme di legittimità, quella rivoluzionaria e quella elettorale. Dal punto di vista economico, se è vero che le riforme attuate negli anni Novanta sono fallite, al momento non sembra essere in atto un ripensamento delle politiche sociali ed economiche e anche il sostegno economico e finanziario estero si è finora dimostrato alquanto modesto a causa della crisi globale.

La seconda sessione ha posto l’accento sull’esperienza dell’OSCE quale modello e strumento adatto per rispondere alle sfide di sicurezza e inerenti alla dimensione umana (welfare, occupazione, inclusività). Il contributo dell’IPALMO si è soffermato sulle lezioni che derivano dall’esperienza dell’OSCE in altri contesti regionali e ha sottolineato la necessità di allargare e approfondire la partnership OSCE con il Mediterraneo. I settori in cui il contributo dell’OSCE potrebbe fornire un valore aggiunto, visto anche il fatto che esso lavora in base al principio della cooperazione e del consenso, sono il monitoraggio delle elezioni, la riforma della polizia, il rispetto dei diritti umani e delle minoranze.

La Conferenza si è conclusa con una sessione dedicata alla proposte per il rilancio della cooperazione Euro-Mediterranea in collaborazione con altri attori, gli Stati Uniti, la Russia, il Consiglio di Cooperazione del Golfo e la Turchia. Il paper presentato dallo IAI ha valutato l’opportunità e la fattibilità di una nuova strategia multilaterale nel Mediterraneo, sottolineando come i nuovi governi del Sud molto probabilmente preferiranno instaurare relazioni bilaterali con i propri partner. Tuttavia, esistono alcuni trend comuni a tutta la regione, tra cui l’emergere dei partiti islamisti e alcune sfide di sicurezza comuni, cosa che indica la possibilità di dare vita a un’agenda di sicurezza condivisa e a una iniziativa multilaterale che funga da strumento per monitorare la situazione in constante mutamento e per articolare proposte e punti di vista. Tutto questo deve tenere conto delle difficoltà economiche attuali attraversate dai paesi occidentali e della crescente frammentazione della regione del Mediterraneo del Sud.