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Economic Outlook: Italian Business in Morocco

06/06/2013, Roma

Convegno su "Economic Outlook: Italian Business in Morocco", in collaborazione con Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (SRM)

Il Marocco è un paese dell’area mediterranea dal forte potenziale, capace di mostrare nel contempo grande stabilità politica e notevole crescita economica (+4,8% del Pil nel 2014, secondo le stime), mentre la Regione è segnata da cambiamenti e turbolenze derivanti dalle Primavere arabe. Inoltre, per la sua posizione, il Marocco è per l’Europa un ponte d’accesso verso l’Africa, anche sub-sahariana, e, per la dinamica verso l’industrializzazione, offre un terreno favorevole agli investimenti.

Proprio per promuovere la collaborazione economico-commerciale tra l’Italia e il Marocco, l’Istituto Affari Internazionali (IAI) e l’Associazione di Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (SRM) hanno organizzato, giovedì 6 giugno, a Palazzo Rondinini, a Roma, un incontro fra esperti, diplomatici ed imprenditori. Il dibattito è stato introdotto da Ettore Greco, direttore dello IAI, e dall’ambasciatore d’Italia a Rabat Piergiorgio Cherubini.

Il direttore generale dell’SRM Massimo Deandreis ha presentato una ricerca sul “business italiano in Marocco”: lo studio mette in evidenza l’evoluzione crescente degli investimenti italiani attraverso un’analisi micro-economica delle imprese italiane nel Paese.

L’export italiano verso il Marocco risulta aumentato di 90% negli ultimi 12 anni e l’Italia è al quarto posto come partner economico a livello europeo e al sesto a livello mondiale. Tuttavia, Deandreis ha sottolineato che l’Italia deve fare progressi per rinforzare i legami economici con il Marocco, soprattutto di fronte alla concorrenza francese. Il valore totale degli affari italiani in Marocco è stato nel 2012 di un miliardo di euro, contro i 23 miliardi francesi.

Il responsabile dell’Osservatorio Mediterraneo Luca Forte ha dato tre esempi di localizzazione d’imprese italiane in Marocco, secondo modelli di internazionalizzazioni diversi: Air clima, Indirri Marocco e Cristalstrass, aziende specializzate rispettivamente in climatizzatori e pannelli solari, in materiale e impianti di irrigazione e nella produzione di arredi e illuminazioni di lusso.

Esaurite le relazioni introduttive, Giuseppe Tripoli, capo del dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione presso il ministero dello Sviluppo Economico, ha sollecitato l’Unione europea a portare avanti il progetto d’accordo di libero scambio con il Marocco, per facilitare ed espandere la reciproca collaborazione. Inigo Lambertini, vice-direttore generale per la promozione del Sistema Paese del ministero degli Esteri, ha deplorato lo scarso interesse manifestato finora dalle imprese per le opportunità economiche offerte dal Marocco e ha incoraggiato un maggiore coinvolgimento delle istituzione pubbliche e dello stesso governo.

Il direttore generale di Confindustria Assafrica&Mediterraneo Pier Luigi D’Agata ha insistito sulla crescita dell’importanza dell’economia marocchina in Europa e nel Mondo. Con il progetto del tunnel sotto lo stretto di Gibilterra e lo sviluppo del porto di Tangeri Med, l’intera zona diventerà un polo di transiti marittimi e traffici economici estremamente importante. Alcune imprese italiane, come la ditta di trasporti e logistica “Interpaoli Europe”, rappresentata al convegno da Daniel Paoloni e che opera nell’area di Tangeri, hanno già percepito i benefici della collaborazione italo-marocchina abbinando logistica italiana e mano d’opera marocchina.

Hassan Abouyoub, ambasciatore del Marocco a Roma dal 2010, ha concluso l’incontro, sottolineando il suo impegno per promuovere iniziative imprenditoriali e collaborazioni economiche tra Italia e Marocco, attraverso la creazione di un agenzia degli investimenti e una campagna di comunicazione sul Marocco industriale. L’ambasciatore invita l’Ue a collaborare più strettamente con il Marocco, elaborando un «sistema di competitività condivisa» con l’obiettivo comune di affrontare la concorrenza extra mediterranea.

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