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Economic Governance in the Euro Area - The Role of the ECB

26/09/2016, Roma

L’Unione europea sta attraversando una fase difficile e delicata, con molte questioni da risolvere. C’è bisogno di azioni decise e urgenti, a livello nazionale e comunitario, per ridare vigore a un progetto che merita fiducia e che ha già dimostrato il suo valore negli anni. È la posizione espressa da Benoit Coeuré, membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea (Bce), nel discorso “Having confidence in Europe”, tenuto nel corso di una conferenza svoltasi a Roma lunedì 26 settembre nell'ambito del ciclo di conferenze il futuro dell'economia europea. La riunione è stata organizzata dall’Istituto Affari Internazionali (IAI) in collaborazione con il Centro studi sul federalismo (Csf) e l’Associazione bancaria italiana (Abi).

Nel valutare lo stato di salute dell’Unione europea, Benoit Coeuré ha sottolineato le molteplici sfide che le dinamiche attuali pongono alla costruzione comunitaria: dal fenomeno migratorio alla situazione economica alla minaccia terroristica. Il membro del comitato esecutivo della Bce ha voluto sottolineare con forza come il vero problema da risolvere sia la mancanza di fiducia che queste dinamiche hanno generato In Europa e tra gli europei. Questa carenza di fiducia, che è all’origine dell’ascesa dei movimenti antieuropeisti ed è culminata nell’esito del referendum che ha sancito l’uscita dall’Unione europea della Gran Bretagna, va risolta al più presto. C’è bisogno di azioni decise sia a livello dei singoli stati che a livello comunitario, che vanno al di là di quanto rientra nelle competenze della banca centrale. Rispondendo alle domande del vicepresidente dell’Istituto Affari internazionali Fabrizio Saccomanni e del presidente del Centro studi sul federalismo Alfonso Iozzo, Benoit Coeuré ha messo in guardia contro il rischio che ci si concentri solo sulle emergenze contingenti, trascurando le problematiche strutturali del progetto europeo: senza la risoluzione di queste ultime, l’Europa non avrà le risorse per fronteggiare le sfide più immediate.

Coueré ha tenuto a ribadire come il progetto europeo meriti fiducia alla luce degli importanti benefici che ha comportato in questi anni per i cittadini europei, rivendicando il ruolo decisivo svolto dalla moneta unica nel tener insieme gli europei nelle fasi più acute della crisi.

“None of us want to live in a half-built house because it will get very uncomfortable as soon as the next storm hits”. Con questa metafora Benoit Coueré ha ribadito la necessità di completare l’Unione monetaria europea, specie dopo la Brexit. Francoforte si aspetta anzitutto che i singoli Stati membri facciano la loro parte, attuando riforme strutturali che aumentino la produttività. È innegabile però che le azioni più significative siano richieste a livello di eurozona: le istituzioni comunitarie devono essere dotate degli strumenti e delle competenze necessarie ad affrontare le sfide che si porranno, attraverso il completamento dell’unione bancaria, economica e fiscale.  Per realizzare tali obiettivi c’è bisogno di un rafforzamento delle istituzioni europee e della ripresa di un processo di integrazione e convergenza.

Anche e soprattutto nei periodi più difficili c’è bisogno di fiducia e ottimismo, ha concluso Benoit Coeuré, citando Winston Churchill.

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