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Addestramento delle Forze Armate: è il momento delle decisioni

11/12/2014, Roma

Innovazione tecnologica, esigenze operative, poligoni e servitù militari, ma soprattutto sfide e opportunità dell’addestramento delle Forze Armate italiane, sono stati i temi al centro della conferenza promossa dallo IAI dal titolo “Addestramento delle Forze Armate: è il momento delle decisioni”. Il convegno - a cui hanno partecipato il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, i rappresentanti delle Forze Armate e delle imprese del settore - è stato l’occasione per presentare il rapporto dell’Istituto “L’addestramento delle Forze Armate Italiane: sfide ed opportunità”, curato da Alessandro Marrone e Alessandro R. Ungaro, rispettivamente Responsabile di ricerca e Ricercatore del Programma di Sicurezza e Difesa IAI.

Prendendo spunto dai principali temi emersi dallo studio, l’addestramento delle Forze armate italiane è stato discusso da diverse angolature e prospettive, soprattutto alla luce della tendenza al ridimensionamento delle spese di esercizio ormai consolidatasi negli ultimi anni. Pur rappresentando la “Cenerentola” del bilancio della Difesa, il training rimane comunque un aspetto fondamentale - benché troppo spesso ignorato o sottovalutato da decisori politici e opinione pubblica - per la capacità operativa delle Forze armate, in Italia e all’estero.

Quest’ultime, infatti, sono chiamate a confrontarsi con una diminuzione dell’impiego operativo nelle missioni internazionali e con la perdurante necessità di assicurare adeguati standard di efficacia, prontezza, interoperabilità ed efficienza dello strumento militare in modo sostenibile e compatibile con il contesto italiano e internazionale. Si tratta, inoltre, di uno strumento militare che utilizza mezzi ed armamenti spesso complessi e tecnologicamente avanzati, nell’ambito di “sistemi di sistemi” ancora più complessi e avanzati, in operazioni interforze e multinazionali con alleati NATO ed europei.

Infine, sono state discusse diverse sfide e opportunità per l’addestramento delle Forze Armate italiane in virtù dei progressi tecnologici e - in particolare - di quelli nel campo dell’Information Communication Technology (ICT). In questo ambito, i vantaggi dell’impiego di strumenti di simulazione “live”, “virtual” o “constructive” sono piuttosto chiari e in via di ulteriore miglioramento e sviluppo tecnologico. Tuttavia, sembra evidente che non sia possibile né efficace fare affidamento esclusivamente ad un addestramento simulato e/o virtuale. Il trade-off tra i vantaggi e gli svantaggi delle esercitazioni simulate, rispetto a quelle “reali” sul campo, deve sempre essere valutato razionalmente, in modo da garantire il massimo livello di efficacia della preparazione in caso di impiego operativo.

La conferenza e lo studio, come altri eventi organizzati dallo IAI, vogliono contribuire al dibattito sul processo di riforma e razionalizzazione dello strumento militare italiano, di cui il prossimo Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa segna una tappa cruciale, ma non il punto di arrivo. Infine, come è stato anche sottolineato a conclusione dell’evento, è sempre più necessario e impellente diffondere una cultura della sicurezza e difesa in Italia, affinché si accresca la consapevolezza tra l’opinione pubblica che anche l’addestramento delle Forze Armate determina risvolti fondamentali per la capacità operativa dello strumento militare del Paese e quindi, in ultima analisi, per la sua politica estera e di difesa.

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