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in questo numero:
Osservatorio sulla politica estera italiana - n.12

ottobre 2020

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Consiglio europeo del 15-16 ottobre: le sfide dell'Unione

Ferdinando Nelli Feroci, Presidente IAI e Giampiero Massolo, Presidente ISPI

L’appuntamento del Consiglio europeo del 15-16 ottobre è carico di significato e di punti di domanda. Dal rinvio dell’accordo sulla Brexit, alle difficoltà riscontrate in politica estera, l’Unione europea arriva a questo appuntamento in una condizione di debolezza, avendo sulle spalle mesi difficili e davanti a sé parecchie incertezze vista la situazione contingente caratterizzata dalla pandemia e la necessità di trovare un accordo inter-istituzionale sul prossimo bilancio pluriennale dell’Unione. E’ necessario un forte segnale di riscossa da parte dell’Ue.

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Articoli

Accordo Brexit: ora o mai più

Antonio Villafranca, ISPI

Ancora nulla di fatto sul fronte dell’accordo sulla Brexit. Mentre tra Londra e Bruxelles si cerca di mantenere aperto un canale di dialogo e di fissare una nuova prospettiva temporale realistica per la conclusione della partita, i negoziati continuano a essere bloccati su due dossier: l’accesso dei pescatori europei alle acque britanniche e le regole per evitare la ‘concorrenza sleale’ della Gran Bretagna all’Ue. Solo formulando una visione strategica comune che tenga conto anche degli aspetti di sicurezza, della politica estera e della cooperazione scientifica e tecnologica e non solo di quelli commerciali sarà possibile raggiungere il traguardo.

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La matassa del Mediterraneo orientale e il ruolo dell'Italia

Silvia Colombo, IAI

La crisi del Mediterraneo orientale pone enormi sfide all’Unione europea e ne accentua l’irrilevanza sul piano della politica estera in un’area geopolitica di importanza strategica. L’estensione della crisi dal piano bilaterale a quello regionale e le numerose questioni aperte sul tavolo richiedono una gestione attenta della stessa andando a ricercare forme di mediazione non impulsive e che partano da quei dossier che sono più prioritari di altri e hanno maggiori possibilità di innescare un circolo virtuoso. In questo l’Italia ha parecchie carte da giocare, compresa quella della diplomazia energetica.

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L'Italia, l'Ue e il clima: l'agenda verde nella triangolazione Cop26-G20-G7

Luca Franza, IAI

Il contrasto al cambiamento climatico è un tema cruciale nell’agenda europea e italiana e gli appuntamenti in calendario sono numerosi e importanti, a partire dalla COP26, che sarà organizzata dall’Italia e dal Regno Unito a novembre 2021. In preparazione a questo importante appuntamento, è necessario che l’Italia continui i propri sforzi di transizione energetica da una prospettiva sud europea e mediterranea. Tali sforzi devono essere diretti sia al proprio interno attuando politiche green per la ripartenza, sia nei rapporti con i Paesi partner, a partire dall’Africa.

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Dove nasce lo stallo delle relazioni Ue-Cina

Alessia Amighini e Giulia Sciorati, ISPI

Le relazioni tra l’Unione europea e la Cina sono a un punto di stallo, avvitate su se stesse e su tre temi – l’accordo Ue-Cina in materia di investimenti, la transizione cinese verso la neutralità carbonica e la situazione dei diritti umani – circa i quali Bruxelles non è ancora stata in grado di articolare una propria posizione autonoma rispetto a quella di Washington. In un quadro in cui l’immagine della Cina va sempre più deteriorandosi nella percezione dei cittadini della maggioranza degli stati membri europei, le relazioni bilaterali Italia-Cina rappresentano una voce fuori dal coro.

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Infografica

Energia rinnovabile: l'Europa a che punto è?

La transizione energetica e la sostituzione progressiva delle risorse tradizionali con quelle rinnovabili sono obiettivi centrali per l’Unione europea, soprattutto alla luce degli sforzi della nuova Commissione di porre gli aspetti green al centro della propria agenda. L’obiettivo del 20% da fonti rinnovabili entro il 2020 a livello europeo non è ancora stato centrato ma sono soprattutto le forti disparità tra le performance dei vari stati membri a preoccupare. In questo quadro, l’Italia appare in linea con la media europea in termini percentuali ma è tra quei Paesi che hanno fatto i compiti a casa.

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Leggi anche:

Next Generation EU: il dibattito politico in Italia, Nicoletta Pirozzi, IAI

Ripresa economica: le misure dell’Ue, Franco Bruni, ISPI

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