L'Italia al Consiglio Europeo
Ferdinando Nelli Feroci, Presidente IAI e Giampiero Massolo, Presidente ISPI
Mentre l’attentato di Strasburgo riporta nel cuore d’Europa la paura del terrorismo, i leader europei tornano a riunirsi nel Consiglio del 13 e 14 dicembre in un clima di crescenti tensioni: da Brexit ai gilet gialli francesi, alla legge di bilancio italiana. In questo contesto, quali opzioni e quali alleati per il governo italiano in Europa? E quali scelte sugli altri temi caldi della politica estera, dalla Libia alla Russia?
Il secondo Focus dell'Osservatorio ISPI-IAI sulla politica estera italiana torna a fare il punto sulle principali questioni che il nostro Paese affronta in ambito europeo e oltre.
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Italia e Brexit: un legame non scontato
Antonio Villafranca, ISPI
«La Brexit avrà un impatto sull'Italia più rilevante di quanto sembri all’apparenza. La Gran Bretagna è la quarta destinazione delle nostre esportazioni, in particolare di settori quali la meccanica strumentale, i mezzi di trasporto e l’agroalimentare. Lo stesso vale per gli investimenti esteri, concentrati nel manifatturiero, Ict e commercio all’ingrosso, in particolare nel milanese»
Italia e Francia: la debolezza fa la forza
Stefano Silvestri, IAI
«Italia e Francia hanno una sufficiente capacità di interdizione che blocca le rispettive ambizioni, ma non consente interventi risolutivi. Il riconoscimento delle rispettive debolezze è un buon punto di partenza per avviare un necessario - e reciprocamente benefico - processo di convergenza»
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Interscambio Italia-Russia
Infografica
Molte aziende italiane hanno recuperato mercato in Russia. Non a caso nel 2017 si è assistito a un considerevole aumento dell’export e degli investimenti italiani in Russia. Al di là dell'industria estrattiva (gas e petrolio), l'interscambio italo-russo è dominato da macchinari, prodotti chimici, abbigliamento, metallurgia e raffinati.
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L'Italia e le sanzioni contro la Russia
Riccardo Alcaro, IAI
«L’interesse italiano è meglio servito dal mantenimento dell’unità europea e dal coordinamento con gli Usa. I costi dello scontro con la Russia non sono irrilevanti. Ma quelli di una rottura del fronte euro-atlantico sono superiori, tanto più che i benefici per le nostre esportazioni di una revoca delle sanzioni sono incerti»
La conferenza di Palermo sulla Libia: il bilancio dell'Italia
Arturo Varvelli, ISPI
«Il ruolo dell’Italia nella gestione della crisi in Libia appare oggi più che mai legato alla capacità di convincimento degli amici e alleati della bontà della propria linea d’azione e alla capacità di mediazione tra interessi diversi, ma soprattutto a un presupposto di credibilità del nostro governo sulla scena internazionale»
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