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The Spitzenkandidaten Procedure: Reflecting on the Future of an Electoral Experiment

12/03/2016

In occasione delle elezioni del Parlamento europeo del 2014 è stata introdotta una nuova procedura per l’elezione del presidente della Commissione europea: i cosiddetti Spitzenkandidaten, ossia candidati sovranazionali nominati dai partiti politici europei. I due obiettivi principali di questa innovazione sono la mobilitazione dell’elettorato e il rafforzamento del Parlamento europeo. La prima applicazione del modello degli Spitzenkandidaten ha stabilito un nuovo modus operandi del Parlamento a spese del Consiglio europeo, che ora è tenuto nominare il candidato del partito che ha vinto più seggi nelle elezioni europee. Ha però anche contribuito a una polarizzazione dell’atteggiamento dei cittadini nei confronti dell’Ue e non aiuta a superare la tendenza a competere su questioni puramente nazionali nelle elezioni europee. I futuri aggiustamenti di questa procedura dovrebbero essere finalizzati a rendere più reattiva l’Ue e più europee le elezioni. Un primo passo potrebbe essere l’introduzione delle primarie per le candidature degli Spitzenkandidaten, arrivando poi eventualmente all’elezione diretta del presidente della Commissione.

Documento preparato per “Governing Europe”, un progetto condotto dall'Istituto Affari Internazionali (IAI) e dal Centro Studi sul Federalismo (CSF) di Torino nell'ambito della partnership strategica con il programma International Affairs della Compagnia di San Paolo. Pubbl. in: Lorenzo Vai, Pier Domenico Tortola, Nicoletta Pirozzi (eds.), Governing Europe. How to Make the EU More Efficient and Democratic, Bruxelles [etc], P.I.E-Peter Lang, 2017, 248 p. (Federalism ; 8), ISBN 978-2-8076-0058-4 (pbk); 978-2-8076-0059-1 (pdf); 978-2-8076-0060-7 (EPUB); DOI: 10.3726/b10699.

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