Print version

Shaping the Political Order of the Middle East: Crisis and Opportunity

Autori:
29/04/2019

A partire dalle insurrezioni arabe del 2011, il Medio Oriente ha subito una trasformazione radicale. Nel mondo arabo gli stati sono diventati molto più deboli o sono crollati; i confini territoriali sono fragili e non più impermeabili in un conflitto transnazionale devastante e di vasta portata. Gli attori regionali, che dall’inizio della guerra contro l’Isis hanno aumentato le proprie capacità militari, sono tornati alle vecchie rivalità geopolitiche e ai conflitti tra stati. In questa competizione regionale una Russia risvegliata e in ascesa ha smantellato quell’architettura di sicurezza regionale che era stata imposta e modellata dagli Stati Uniti. Insieme alla rinascita della Russia in Medio Oriente c’è anche una Cina sempre più assertiva. Le sue ambizioni globali di sfida all’ordine internazionale guidato dall’Occidente si sono manifestate con le incursioni fatte da Pechino nei paesi mediorientali a corto di liquidi attraverso un mix di investimenti e ricostruzione nel quadro della sua “Nuova via della seta”. L’autore di questo saggio analizza le molteplici alleanze e conflitti alla base dei problemi politici e di sicurezza della regione, e come abbiano permesso ad autorità alternative di strutturarsi sul terreno nonché a livello internazionale. Spiega come gli scambi commerciali con il Medio Oriente hanno permesso alla Cina di adottare per la regione una strategia globale che ha minato l’influenza occidentale. E questo perché Pechino rimane una potenza nuova, non testata, in una regione che ha urgente necessità di veder affluire i capitali cinesi ma che non ha ancora compreso appieno le implicazioni dello stabilire una relazione di dipendenza dalla Cina. L’Occidente lascia un retaggio di conflitti regionali e di sostegno agli autocrati, ma gli Stati Uniti e i loro alleati europei hanno anche investito miliardi di dollari nella promozione di buon governo e società civile. Nonostante il risentimento per l’ingerenza occidentale nella regione, gli Stati Uniti e i loro alleati sono diventati i pionieri di regole democratiche che gran parte della regione continua ad associare con l’Occidente. Lo stesso non si può dire per Russia e Cina, e molto probabilmente non lo sarà nei prossimi anni.

Studio preparato nell'ambito del progetto “Europe and Iran in a fast-changing Middle East: Confidence-building measures, security dialogue and regional cooperation”, aprile 2019.

Contenuti collegati