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PESCO: An Ace in the Hand for European Defence

22/03/2017

Il divario tra la richiesta di sicurezza dei cittadini europei e le risorse destinate alla difesa e, contemporaneamente, la necessità di costruire una relazione transatlantica più bilanciata con gli Stati Uniti, costituiscono forti argomentazioni a favore di un’integrazione rafforzata tra gli stati membri dell’Ue nel settore della difesa. Questo risulta ancora più importante se si considerano l’imminente Brexit, ma anche l’approccio dell’amministrazione Trump alla sicurezza europea, le relazioni con la Russia e le crisi in Nord Africa e in Medio Oriente. Al contempo, il panorama della difesa in Europa rimane estremamente diversificato e diventa sempre più difficile raggiungere il consenso interno necessario per lanciare operazioni fuori dall’Ue in maniera efficace e tempestiva, in particolare per quanto riguarda operazioni militari ad alta intensità. La cooperazione strutturata permanente (Permanent Structured Cooperation, PeSCo) é uno strumento di differenziazione previsto dai Trattati e la sua implementazione rappresenterebbe un segnale di svolta capace di condurre ad una più profonda integrazione nel settore della difesa. Per gli stati membri la PeSCo rappresenta un asso nella manica per acquisire e utilizzare le capacità militari necessarie a realizzare una politica di difesa coordinata, collegata alle istituzioni europee e alla Psdc. Se non sarà permanente per un nucleo di Stati membri, o strutturata attraverso una serie coerente di progetti di sviluppo di capacità congiunte, o in grado di concretizzare una cooperazione sia politica che operativa, allora non potrà dirsi PeSCo. Solo adempiendo a questi requisiti la PeSCo consentirà di costituire, attraverso l’integrazione differenziata, un meccanismo di difesa europeo funzionante.

Documento preparato nell’ambito di “EU60: Re-Founding Europe. The Responsibility to Propose”, un’iniziativa lanciata dall’Istituto Affari Internazionali (IAI) e dal Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (Maeci), in collaborazione con il Centro Studi sul Federalismo (Csf) e nell’ambito della partnership strategica con la Compagnia di San Paolo, in occasione del 60° anniversario dei Trattati di Roma.

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