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Pax Americana vs. Inclusive Security in the Middle East

Autori:
07/11/2020

Il Golfo Persico è stato considerato a lungo impreparato per un’architettura di sicurezza inclusiva. Si ritiene che gli sforzi degli attori esterni volti a incoraggiare la creazione di una nuova architettura di sicurezza siano stati minati dalle tensioni politiche sia tra l’Iran e gli stati arabi che tra i principali stati arabi nel Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg), combinate con istituzioni politiche deboli e con una preferenza degli stati Ccg a vivere sotto l’ombrello di sicurezza degli Stati Uniti. Questa analisi tuttavia non coglie un problema strutturale più profondo di cui la regione soffre: fino a che gli Stati Uniti manterranno nella regione una posizione dominante dal punto di vista militare, molti stati regionali non saranno incentivati a cercare a un accordo di sicurezza inclusivo o a prepararsi ad esso. Per molti partner di sicurezza degli Usa anche una Pax Americana disfunzionale è preferibile ai compromessi che inevitabilmente comporterebbe la creazione di un’architettura di sicurezza. L’autore di questo saggio sostiene che i presupposti per la creazione di un’architettura di sicurezza di successo possono emergere solo se gli Stati Uniti danno il via a un ritiro militare dal Medio Oriente e un segnale credibile del loro disinteresse a perseguire un’egemonia.

Studio realizzato nell'ambito del progetto FEPS-IAI “Verso una nuova architettura di sicurezza in Medio Oriente”, novembre 2020.

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