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Osservatorio sulla Difesa europea, settembre 2008

15/09/2008

1 Settembre 2008
Consiglio Europeo Straordinario - Georgia

Il Consiglio ha fermamente condannato la decisione della Russia che il 26 Agosto ha unilateralmente riconosciuto l'indipendenza di Abkhazia e Ossezia del Sud ed ha confermato, per la Georgia, la necessità di una soluzione duratura nel rispetto dei principi del diritto internazionale dell'indipendenza, sovranità e integrità territoriale.
Si è preso atto dello stato di attuazione del piano di pace proposto dalla Presidenza francese UE ed accettato dalle parti in Agosto rilevando che tra i punti fissasti - 1) impegno di non ricorrere alla forza; 2) cessazione definitiva delle ostilità; 3) concessione del libero accesso all'aiuto umanitario; 4) ritiro delle forze militari georgiane nel luogo di acquartieramento abituale; 5) ritiro delle forze militari russe sulle linee precedenti allo scoppio delle ostilità. In attesa di un meccanismo internazionale, le forze di pace russe porranno in atto ulteriori misure di sicurezza; 6) apertura di discussioni internazionali sulle modalità per la creazione di condizioni di sicurezza e stabilità in Abkhazia e in Ossezia del Sud; - gli ultimi due necessitano di una attuazione urgente.
Nei confronti di Mosca è stata espressa la necessità di una stretta partnership con gli europei condizionata alla piena applicazione del piano di pace.
Per il monitoraggio del punto 5) si è raccomandata l'attivazione di un meccanismo internazionale con partecipazione UE: una missione di valutazione è già attiva per delineare un contributo nel quadro della PESD.
Infine il Consiglio ha sostenuto la necessità per l'Europa di intensificare gli sforzi per la sicurezza degli approvvigionamenti energetici, ed invitato il Consiglio, in cooperazione con la Commissione, ad esaminare iniziative in tal senso (in particolare riguardo diversificazione delle fonti di energia e delle vie di rifornimento). In tale contesto l'8 Settembre la Commissione e l'Unione Africana hanno avviato una partnership sulle forniture energetiche.

8 Settembre 2008
Georgia - Delegazione EU a Mosca e Tbilisi

Una delegazione UE - Presidente UE Sarkozy, Presidente della Commissione Barroso e Alto Rappresentante PESC Solana - si è recata a Tbilisi e a Mosca raggiungendo un accordo sul ritiro delle forze russe, secondo il piano di pace in 6 punti. I termini per il ritiro completo dalle zone adiacenti all'Ossezia del Sud e all'Abkhazia, ovvero sulle linee precedenti all'inizio delle ostilità è fissato entro 10 giorni dal dispiegamento di un meccanismo internazionale di monitoraggio - che comprenderà almeno 200 osservatori europei, soprattutto funzionari di polizia - che avverrà entro il 1 Ottobre 2008.

15-16 Settembre 2008
Consiglio Affari Generali e Relazioni Esterne UE - Georgia, Somalia, Ciad

Riguardo la crisi in Georgia i Ministri hanno sostanzialmente ripreso le Conclusioni del Consiglio Europeo del 1 Settembre ed approvato l'Azione Comune che fornisce la base legale per la missione civile di osservazione PESD in Georgia: European Union Monitoring Mission (EUMM).
Scopo della missione è il monitoraggio del rispetto all'attuazione del piano di pace in 6 punti. Sul lungo periodo si tratterà di contribuire anche alla stabilità del territorio georgiano e delle regioni limitrofe in materia di governance, stato di diritto, ordine pubblico, sicurezza delle infrastrutture energetiche e ritorno di sfollati e rifugiati.
Sul punto del ritiro delle forze russe l'accordo dell'8 Settembre chiede a Mosca di ritirarsi dalle zone adiacenti all'Ossezia del Sud e all'Abkhazia, ovvero sulle linee precedenti all'inizio delle ostilità, ciò in una fase iniziale poiché l'Azione Comune parla di obiettivo di dispiegamento su tutto il territorio georgiano, come riconosciuto dall'UE.
La portata della missione europea - come aggiornata dal COPS a fine Settembre - è di circa 350 uomini (tra personale del Quartier generale, a Tbilisi, e oltre 200 osservatori) provenienti da 22 Stati membri, con inizio previsto per il 1 Ottobre 2008, e durata iniziale di un anno con un bilancio di 35 milioni di euro.
Il Consiglio ha inoltre sostenuto l'idea di una inchiesta internazionale indipendente sulle responsabilità del conflitto in Georgia ed invitato la Commissione a preparare la Conferenza internazionale dei donatori prevista per il mese di Ottobre a Bruxelles. L'UE ha previsto di stanziare 500 milioni di euro in aiuti per il periodo 2008-2010 di cui 100 da erogare entro fine anno.
A supporto dell'attuazione delle risoluzioni 1814 e 1816 (2008) del Consiglio di Sicurezza ONU (CS ONU) sulla lotta alla pirateria e per la protezione delle imbarcazioni noleggiate dal WFP e destinate alla Somalia, i ministri hanno deciso di creare a Bruxelles un'Unità di coordinamento (EU NAVCO) per supportare le attività di sorveglianza e protezione svolte da alcuni Stati membri nell'area in questione, e considerato la possibilità di un'operazione navale militare UE per la quale è stato approvata un'opzione militare strategica ed auspicato un pronto processo di pianificazione.
Il 19 Settembre il Consiglio ha adottato un'Azione Comune per attivare la EU NAVCO, con una dotazione di 60 milioni di euro tramite il meccanismo di finanziamento dei costi comuni delle missioni PESD Athena. Il COPS manterrà la direzione strategica e il controllo politico dell'Unità ed il CMUE la direzione delle attività militari.
Il Consiglio ha preso atto della raggiunta piena capacità operativa dell'operazione militare UE EUFOR-Tchad/RCA, e adottato una decisione per la partecipazione della Croazia alla missione, mentre il 1 Settembre il Presidente russo Medvedev ha decretato l'invio di 200 militari e 4 elicotteri per un periodo massimo di 12 mesi.
Il 24 Settembre l'Alto Rappresentante PESC Solana, in un intervento al CS ONU sull'esame di metà mandato della missione, ha ribadito che questa - che ha avuto un impatto tangibile sul miglioramento della sicurezza nella regione anche per il pieno dispiegamento della missione ONU MINURCAT - prenderà fine, come previsto, il 15 Marzo 2009. Per evitare un vuoto di sicurezza Solana ha identificato tre priorità: un passaggio di consegne appropriato all'ONU il 15 Marzo 2009, la necessità che questo copra tanto il Ciad che la Repubblica Centrafricana e che il CS ONU adotti tempestivamente le decisioni che permettono la pianificazione in questione.
La necessità di una forza ONU, della taglia di 6.000 uomini, che rilevi i compiti di EUFOR-Tchad/RCA è stata espressa anche da un rapporto del Segretario Generale ONU Ban Ki-moon presentato al CS ONU il 22 Settembre che il 24 Settembre ha adottato la risoluzione 1834 (2008) che intende autorizzare (da confermare formalmente con decisione entro il 15 Dicembre 2008) il dispiegamento di una componente militare ONU per il seguito della missione EUFOR-Tchad/RCA.
In tale trasferimento di autorità tra forze UE e ONU l'Unione assicura sostegno all'ONU da un punto di vista finanziario e della pianificazione.
La nuova forza ONU andrebbe a rafforzare MINURCAT e utilizzerebbe le infrastrutture create dalla missione EUFOR-Tchad/RCA oltre alle nuove. Il Quartier generale delle Forze sarebbe presso il Quartier generale di MINURCAT a N'Djamena (capitale del Ciad). La missione, stabilita sulla base del Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite sarebbe volta ad assicurare la sicurezza dei cittadini, rafforzare la fornitura di aiuti umanitari ed attuare il mandato di MINURCAT: la risoluzione estende fino al 15 Marzo 2009 il mandato della missione MINURCAT ed esprime l'intenzione di estendere oltre quella data la presenza multinazionale in Ciad e Repubblica Centrafricana per creare condizioni di sicurezza a favore del ritorno dei rifugiati. 

Settembre 2008
Capacità UE - Gestione delle crisi, Spazio

Il Consiglio Affari Generali e Relazioni Esterne UE del 15-16 Settembre ha approvato un programma di lavoro UE-Canada per l'incremento della cooperazione civile e militare nella gestione delle crisi.
Il 23 Settembre è stata condotta con successo la terza esercitazione per testare il funzionamento degli accordi di coordinamento politico volti al supporto degli Stati membri nella risposta a crisi a livello UE (Crisis Coordination Arrangements, CCA). L'esercitazione, guidata dalla Presidenza con il supporto del Segretariato del Consiglio e della Commissione si è basata su uno scenario fittizio di disastri naturali e distruzione di infrastrutture critiche sul territorio di un elevato numero di Stati.
Il 26 Settembre si è tenuto a Bruxelles il 5° Consiglio Spazio che riunisce i Ministri UE responsabili delle politiche spaziali e l'Agenzia Spaziale Europea. La lunga risoluzione finale illustra alcuni progressi, in particolare di Kopernikus (nuovo nome del programma Global Monitoring for Environment and Security - GMES), ma anche fortemente la necessità di creare una politica spaziale europea attraverso la definizione interessi ed obiettivi condivisi al servizio del cittadino, dell'economia e dell'industria, della sovranità europea.
Tra le nuove priorità legate allo spazio vengono individuate il cambiamento climatico, il contributo dello spazio alla strategia di Lisbona, la sicurezza e l'esplorazione spaziale.
Per quanto riguarda la sicurezza si sottolinea l'utilizzo di applicazioni spaziali a supporto delle missioni PESD: per esempio alcune applicazioni di sicurezza del GMES hanno recentemente riguardato la missione EUFOR-Tchad/RCA per la quale si è testata la capacità del sistema a fornire dati - con il coordinamento del Centro Satellitare UE di Torrejon - a completamento delle tradizionali forme di intelligence legate al pattugliamento umano ed aereo.
Emergono a tal fine esigenze di governance di capacità spaziali che hanno una natura politica internazionale.

Settembre 2008
NATO - Georgia, Capacità

Il 15 Settembre si è tenuta la sessione inaugurale della Commissione NATO-Georgia che tra i suoi scopi ha quello di approfondire le relazioni politiche, coordinare l'impegno degli Alleati nella ricostruzione della Georgia e supportare Tbilisi sul piano delle riforme economiche, politiche e di difesa in vista di un'adesione alla NATO. Oltre a regolari incontri ai livelli ministeriale e politico, la Commissione potrà essere convocata su richiesta della Georgia in caso di percezione di minaccia alla propria integrità territoriale, indipendenza politica e sicurezza.
Pur non prevedendo un intervento militare, la NATO sta sostenendo la Georgia su più livelli: supporto allo sviluppo di capacità di difesa, alla definizione di forze di sicurezza, alla pianificazione civile per le emergenze, aiuti umanitari.
Il 18-19 Settembre i Ministri della Difesa NATO si sono riuniti informalmente a Londra. La vasta agenda ha affrontato tra gli altri il tema della trasformazione dell'Alleanza Atlantica discutendo, a supporto delle missioni, metodi di ottimizzazione degli investimenti della difesa e messa a disposizione di assetti critici come gli elicotteri.
A proposito delle forze si è affrontata una questione sollevata recentemente da alcuni Stati (repubbliche baltiche in primis, ma anche Polonia e Repubblica Ceca), ovvero la richiesta che la NATO riequilibri la tipologia di forze a disposizione verso compiti di difesa collettiva rispetto a quelli da forza di spedizione. La posizione della NATO, supportata dalle valutazioni del proprio Comitato Militare, è che si tratti dello stesso tipo di forze, delle stesse necessità operative. Necessità operative che devono essere migliorate, anche attraverso il recupero di risorse razionalizzando le strutture di Quartier generale e attuando capacità collettive, come predisposto ad esempio per le capacità di trasporto strategico.