Print version

Osservatorio sulla Difesa Europea, febbraio 2009

10/02/2009

19 Febbraio 2009
UE - Energia, Ucraina, Russia

Il Consiglio Energia ha approvato la seconda revisione strategica sull'energia - "An EU Energy Security and Solidarity Action Plan" - che identifica cinque aree di intervento prioritario: sviluppo di migliori infrastrutture energetiche e diversificazione degli approvvigionamenti; consolidamento dei rapporti esterni con i Paesi fornitori di energia; creazione di più capaci scorte energetiche; maggiore efficienza energetica e miglior uso delle risorse naturali europee. Queste raccomandazioni, se approvate dal Consiglio Europeo di primavera, costituiranno la base di discussione per un nuovo Piano di azione europeo sull'energia (2013-2020).
La crisi energetica di Gennaio ha suscitato dubbi sull'affidabilità di Russia e Ucraina. L'UE prosegue tuttavia i negoziati con l'Ucraina per un accordo di associazione e con la Russia per un nuovo accordo di partenariato (a tal fine il Presidente della Commissione Barroso ha chiesto norme giuridicamente vincolanti in tutti i settori di cooperazione, e norme particolarmente rigide in materia di energia). I rapporti con la Russia sono inoltre raffreddati anche dal progetto di Mosca di rafforzare la propria presenza militare in Abkhazia e Ossezia del Sud, le due regioni secessioniste della Georgia che la Russia riconosce come indipendenti. Il 5 Febbraio la Presidenza ceca aveva fortemente stigmatizzato il progetto russo, considerandolo "una grave violazione del principio di sovranità e d'integrità territoriale della Georgia". L'UE, continua il comunicato, si aspetta che la Russia agisca in modo responsabile e rispetti tutti i suoi impegni (riferimento alla promessa di Mosca di ritirare le proprie truppe dalla Georgia dopo la fine del conflitto). I rapporti russo-occidentali sono stati scossi anche dalla decisione del governo del Kirghizistan di non rinnovare l'affitto della base strategica di Manas agli Stati Uniti, base oggi utilizzata per far affluire rifornimenti agli alleati in Afghanistan. Si sospetta che la decisione sia stata presa dal Kirghizistan dietro pressione di Mosca, che ha concesso negli stessi giorni crediti e aiuti per 450 milioni di dollari, cancellando anche 180 milioni dal debito del Kirghizistan.
Nonostante queste differenze il 13 Febbraio i Rappresentanti permanenti degli Stati membri UE all'interno del Comitato Politico e di Sicurezza hanno incontrato per la seconda volta rappresentanti russi per discutere della proposta del presidente Medvedev per una nuova architettura di sicurezza collettiva in Europa per la quale a metà 2009 dovrebbe essere venir convocato un Vertice OSCE.

23 Febbraio 2009
Consiglio Affari Generali e Relazioni Esterne UE - Afghanistan, Medio Oriente

Il Consiglio Affari Generali e Relazioni Esterne (CAGRE) ha confermato il supporto per le elezioni presidenziali afgane programmate per il 20 Agosto (finanziamenti e invio di una missione elettorale) e l'impegno ad espandere la missione di polizia UE EUPOL sia dal punto di vista numerico (EUPOL conta al momento 170 uomini sui 400 previsti) sia dal punto di vista del mandato. I ministri hanno concordato sul fatto che l'UE dovrebbe identificare altre aree sulle quali intervenire pur sottolineando la necessità di una complementarità con gli altri attori internazionali.
Il CAGRE ha anche discusso il processo di pace in Medio Oriente in seguito alle elezioni politiche svoltesi in Israele il 10 Febbraio. I ministri hanno ribadito il sostegno UE agli sforzi di mediazione egiziani a favore del dialogo tra le fazioni palestinesi, alla ripresa di negoziati bilaterali e all'iniziativa di pace araba. Questa iniziativa, basata sullo scambio "territori in cambio di pace" ed illustrata il 4 Febbraio al Parlamento Europeo (PE) dal Presidente palestinese Abbas indica che 57 paesi islamici sarebbero pronti a normalizzare le proprie relazioni con Israele se questo si ritirasse da tutti i territori palestinesi occupati. Il 24 Febbraio l'Alto Rappresentante PESC Solana si è recato in un visita in Medio Oriente, nelle capitali di Siria, Libano, Egitto ed Israele e nei territori palestinesi ed a Gaza, dove tra gli altri ha incontrato l'inviato speciale americano George Mitchell, ma non rappresentanti di Hamas. Il 27 Febbraio la Commissione Europea ha annunciato il proprio contributo alla ricostruzione di Gaza: 436 milioni di euro per il 2009. Sempre allo scopo di contribuire alla normalizzazione della vita nella striscia di Gaza, il PE ha richiesto, con una risoluzione approvata quasi all'unanimità, l'immediata e duratura apertura delle frontiere verso la striscia (attualmente i confini con Egitto e Israele sono quasi completamente bloccati). L'UE continua ad essere disponibile a riattivare EUBAM Rafah - missione di monitoraggio al valico di Rafah, sul confine tra la striscia di Gaza e l'Egitto - che, dispiegata nel 2005, è sospesa dal Giugno 2007 a causa di condizioni di sicurezza insufficienti: al momento 27 funzionari della missione sono in stand-by, pronti a riprendere l'operazione e si ipotizza l'estensione ad altri valichi.

Febbraio 2009
UE - Contrasto al Terrorismo Internazionale

Il 19 Febbraio la Commissione Europea ha pubblicato un documento che esamina le politiche antiterrorismo degli Stati membri UE. Il documento si prefigge di analizzare la legislazione antiterrorismo europea, e contiene informazioni in merito al diritto penale, al diritto amministrativo e procedurale e ai diritti fondamentali: affronta inoltre questioni come modalità di condotta delle indagini antiterrorismo, l'impiego di prove provenienti da fonti sensibili, la preservazione delle regole in materia di protezione dei dati, l'espulsione di presunti rei di atti di terrorismo.
Il Consiglio Giustizia e Affari Interni UE del 26-27 Febbraio ha nuovamente rinviato la decisione sull'eventuale accoglienza di detenuti dal carcere americano di Guantanamo che, secondo le intenzioni della nuova Amministrazione USA, dovrebbe essere smantellato. Tale decisione spetta ai singoli Stati membri e non alle istituzioni europee, anche se un certo grado di coordinamento è opportuno data l'assenza di confini interni nell'area Schengen. Alcuni Stati, come Francia e Portogallo, restano possibilisti, al contrario di altri (in particolare Danimarca, Paesi Bassi, Rep. Ceca, Svezia). Il Commissario alla Giustizia Barrot si recherà negli USA a metà Marzo per ottenere dalle autorità americane ulteriori informazioni e delucidazioni sui singoli casi dei detenuti. In seguito a questa fase di informazione, che potrebbe richiedere anche mesi, gli Stati UE prenderanno una decisione. Nel frattempo le istituzioni europee continuano ad esortare gli Stati ad accogliere gli ex prigionieri di Guantanamo, sia per motivi umanitari sia per rafforzare la relazioni con gli Stati Uniti.
Il Consiglio ha preso atto delle conclusioni del giudice Bruguière, incaricato di valutare il rispetto dal parte del Tesoro americano degli impegni assunti nell'ambito del controllo sul caso Swift. Questa società di telecomunicazioni era stata accusata di trasferire dati di clienti europei alle autorità americane di contrasto al terrorismo, violando le normative europee sulla privacy e destando preoccupazioni di spionaggio economico. Bruguière ha confermato che il Tesoro americano ha messo pienamente in atto le misure concordate con l'UE per garantire che l'estrazione di dati dalla banca dati Swift sia effettuata esclusivamente a scopo anti-terrorismo.
Il Consiglio ha inoltre approvato la firma della Convenzione del Consiglio d'Europa sul riciclaggio, la ricerca e la confisca dei proventi del crimine e dei finanziamenti del terrorismo.
Il 19 febbraio il PE ha approvato una risoluzione che sottolinea la corresponsabilità politica, morale e giuridica di diversi Stati europei con le attività illegali della CIA in Europa, incluso il trasporto, la detenzione illegale e le cosiddette "extraordinary renditions" di sospetti terroristi.

Febbraio 2009
UE - Capacità, Sicurezza

L'Agenzia Europea per la Difesa (European Defence Agency, EDA) ha pubblicato un documento di azioni relative agli obiettivi indicati dalla Strategia europea sulla cooperazione nel settore degli armamenti approvata lo scorso Ottobre dai Direttori Nazionali degli Armamenti: promuovere programmi cooperativi orientati alle capacità da soddisfare; assicurare che gli investimenti nella base tecnologica e industriale per la difesa europea (European Defence Technological and Industrial Base, EDTIB) siano orientati alle capacità e supportino i futuri programmi cooperativi; migliorare l'efficacia e l'efficienza della cooperazione europea nel settore degli armamenti.
Il CAGRE del 23 Febbraio ha approvato una versione aggiornata della lista comune di equipaggiamenti militari coperta dal Codice di Condotta per il regime UE sulle esportazioni di equipaggiamenti e tecnologia militari che, in vigore dal 1998, è stato reso giuridicamente vincolante lo scorso Dicembre.
Il 26 Febbraio è entrato in vigore il Trattato di Strasburgo che riconosce Eurocorps (1992) come unica organizzazione militare europea soggetta ad un Trattato internazionale e le conferisce un'autonomia operativa che attribuisce responsabilità al suo Comandante Generale per questioni relative anche al procurement di materiali e all'organizzazione del personale. Ciò contribuisce all'idea di un corpo militare permanente per la difesa europea, come richiesto anche da una risoluzione del PE del Giugno scorso che indicava in Eurocorps l'auspicabile forza permanente sotto comando UE e come ribadito da una recente relazione (19 Febbraio) adottata a grande maggioranza che ha richiesto la creazione di una forza armata europea integrata ritenendo che anche la Strategia Europea per la Sicurezza (European Security Startegy ESS) e il futuro concetto strategico della NATO dovrebbero supportare tale linea.
Con riferimento alla sicurezza, ad un anno dalla sua nomina Joana, Consigliere speciale dell'Alto Rappresentante PESC Solana per il rafforzamento delle capacità africane di mantenimento della pace, ha fatto il punto sul partenariato strategico UE-Africa per la sicurezza. I progressi riguardano le misure volte alla formazione di una capacità autonoma africana per prevenzione e gestione delle crisi tra cui: il recente avvio del ciclo (2008-2010) Amani Africa (EURORECAMP) per la certificazione operativa, nel 2010, dell'African Stand-by Force (per il quale il 6 Febbraio a Bruxelles si è tenuta con successo la Conferenza dei donatori); il sostegno all'istituzione di centri d'eccellenza per le forze d'ordine africane; la possibile istituzione di uno strumento finanziario per il sostegno delle attività di mantenimento della pace dell'Unione Africana.
Il 12 Febbraio la Commissione Europea ha annunciato lo stanziamento di 27 milioni di euro per rafforzare le capacità di preparazione e di risposta alle catastrofi umanitarie delle organizzazioni umanitarie internazionali (in particolare per il miglioramento del coordinamento internazionale, delle operazioni logistiche integrate e della valutazione congiunta per il processo decisionale).
Il 23 Febbraio la Commissione ha adottato due Comunicazioni complementari: una per ridurre l'impatto dei disastri naturali e provocati dall'uomo nell'UE anche grazie alla valorizzazione della prevenzione a livello comunitario, ed una che delinea una strategia a supporto della riduzione del rischio di catastrofi nei paesi in via di sviluppo.

Febbraio 2009
NATO - Capacità, Somalia, Afghanistan

Il bilancio NATO 2009 per le missioni di 2.142 milioni di euro segna un incremento rispetto a quello del 2008 (2.030). La cifra copre i costi di organizzazione - non quelli diretti - di operazioni civili (201,4) militari (1.940,5) e personale NATO in pensione (24).
Il 5 Febbraio la NATO e l'Organisation conjointe de coopération en matière d'armement (OCCAR) hanno firmato un accordo relativo alla sicurezza delle informazioni classificate NATO. L'OCCAR, agenzia internazionale di procurement, gestisce al momento tre programmi di armamento in cui la NATO partecipa: missili ROLAND, aereo militare da trasporto A400M ed elicotteri TIGER.
Dal 13 al 27 Febbraio si è svolta Noble Manta '09, la più imponente esercitazione annuale NATO per operazioni antisommergibili. Programmata dal Comando Alleato Componente Marittima di Napoli ha coinvolto Canada, Francia, Germania, Grecia, Italia, Regno Unito, Stati Uniti e Turchia.
Il 19 Febbraio i Ministri della difesa NATO hanno avallato la decisione di dispiegare, da fine Marzo 2009, lo Standing NATO Maritime Group 1 (SNMG-1) per il contrasto della pirateria a largo delle coste della Somalia. Aspetti operativi come il numero di unità navali e la durata della missione sono ancora da definire e si iscriveranno del quadro dell'azione complessiva della comunità internazionale nell'area, che vede iniziative su base di singoli stati come gli USA e su base collettiva come la Combined Task Force 150 (CTF-150) e Atalanta, operazione navale militare UE.
Il 19 e 20 Febbraio l'incontro informale dei Ministri della difesa NATO tenuto a Cracovia, Polonia, ha trattato principalmente della trasformazione dell'Alleanza Atlantica e della situazione in Afghanistan.
Per quanto riguarda l'agenda per la trasformazione della NATO il Consiglio Nord Atlantico ha discusso di finanziamento comune delle operazioni, capacità (elicotteri e difesa missilistica), riforma delle strutture NATO (Quartier generali e strutture militari integrate) e revisione della NATO Response Force (NRF).
La questione afgana ha coinvolto 41 Paesi contributori alla missione NATO ISAF su diversi aspetti:
- priorità dell'impegno per assicurare le condizioni di sicurezza per le elezioni presidenziali previste per il 20 Agosto;
- necessità di riforme istituzionali per il governo afgano e di incremento gli aspetti civili nella ricostruzione del paese;
- necessità di un rafforzamento dell'impegno NATO a supporto dell'addestramento della polizia locale con una missione di addestramento complementare ad ISAF ed in coordinamento con la missione di polizia UE EUPOL Afghanistan e il programma statunitense Focused District Development (FDD);
- impegno nell'addestramento e nella fornitura di equipaggiamenti per l'esercito nazionale afgano. Su questo punto il problema dei finanziamenti resta irrisolto: il fondo esistente è dedicato ai costi del personale, dell'accasermamento e degli equipaggiamenti, non già al funzionamento di operazioni di una forza prevista essere di 122.000 uomini e 12.000 riservisti. Anche la questione della sostenibilità finanziaria sul lungo periodo resta aperta. L'ipotesi per gli Alleati di finanziare soldati afgani (che costano 1/100 di quelli NATO) è stata percepita come un inizio di "exit strategy";
- allargamento del mandato di ISAF al supporto diretto al contrasto al narcotraffico;
- necessità di un impegno intensificato in ISAF: l'annuncio di un aumento di truppe USA per la primavera (17.000, oltre i 56,400 statunitensi già schierati in ISAF) è stato accolto positivamente mentre altri 20 Alleati hanno promesso un incremento del personale civile o militare;
- necessità per ISAF di limitare le vittime civili coinvolte negli scontri.