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Migration and Refugee Governance in the Mediterranean: Europe and International Organisations at a Crossroads

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19/10/2015

La morte di Aylan, un bambino di 3 anni su una spiaggia turca, ha costretto i leader europei e l’opinione pubblica ad accorgersi che l’Europa è la destinazione più letale al mondo per i migranti. A dispetto di questo allarmante dato di fatto, non si trova un accordo su una soluzione europea alla crisi dei rifugiati siriani. A settembre i ministri dell’Interno dell’Ue hanno faticato ad accordarsi sul trasferimento di 120.000 rifugiati attraverso un meccanismo obbligatorio comune, a causa della contrarietà espressa dai paesi dell’Europa orientale all’idea di una “ripartizione degli oneri”. I progressi su altre soluzioni, quali ad esempio la missione europea di soccorso in mare, la concessione di visti umanitari o l’apertura di corridoi legali per i migranti, hanno incontrato una forte resistenza da parte degli Stati membri. Se l’Europa non è all’altezza del compito, la spinta verso un cambiamento può venire dalle organizzazioni internazionali, spesso critiche verso l’inazione degli Stati europei? Quale influenza hanno le organizzazioni internazionali sulla Ue e sulle politiche relative ai migranti e ai rifugiati nel Mediterraneo? Questo studio analizza il modo in cui le organizzazioni internazionali hanno cercato di costruire un dibattito alternativo e i problemi che incontrano nella promozione di una governance transregionale.

Documento prodotto nell'ambito della rete di ricerca New-Med, ottobre 2015.

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