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Per l'Italia quale carro armato dopo l'Ariete?

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12/06/2020

Dopo anni in cui la componente pesante degli eserciti sembrava aver perso la sua importanza, il ritorno a partire dal 2014 del rischio di scontri ad alta intensità in Europa, accompagnato da una componente ibrida e asimmetrica crescente, rende necessario per i Paesi Nato investire di nuovo sui carri armati. Quest’esigenza diventa ancora più pressante per quei Paesi i cui mezzi sono al termine della propria vita operativa e risentono di anni di mancato investimento e aggiornamento. Questa è la situazione dell’Italia – ma anche di buona parte degli eserciti in Europa – che si trova a dover pensare, con tempistiche molto strette, quale carro armato sostituirà l’Ariete attualmente in servizio, con chi produrlo e in che modo.

Rapporto dell’incontro di lavoro ristretto “I Main Battle Tank (Mbt) in Europa e le opzioni per l’Italia”, tenutosi a Roma il 25 maggio 2020 presso il Centro Alti Studi della Difesa (CASD) e organizzato dall’Istituto Affari Internazionali (IAI).