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L'Italia e la politica internazionale. Edizione 2009

30/06/2009

La decima edizione dell'Annuario di politica internazionale dello Iai e dell'Ispi prende in esame gli avvenimenti dell'anno 2008. In particolare grande attenzione è stata dedicata, da differenti angolature, alle tre vicende che hanno segnato più profondamente l'ultimo anno: le due nuove crisi diplomatiche e militari tra Russia e Georgia prima e tra Israele e Palestina poi; il cambio di presidenza negli Stati Uniti con l'elezione di Barack Obama; la grande crisi che dal terreno finanziario si è abbattuta sull'intera economia internazionale. Ma il vero tema unificante del volume è la crisi del multilateralismo e delle grandi organizzazioni internazionali, tanto sul terreno economico quanto su quello della sicurezza.
Rispetto alle passate edizioni, inoltre, maggior peso è riservato alla politica estera dell'Italia. Oltre a riflettere in generale sulle linee evolutive della politica del nuovo governo, l'Annuario di quest'anno si dedica a temi più specifici quali l'evoluzione delle relazioni con la Russia, le nuove partnership in Europa, le posizioni su clima ed energia e il nuovo capitolo della politica nel Mediterraneo.
I temi trattati sono suddivisi in quattro sezioni principali. La prima, di carattere più generale, riassume ed esamina le tendenze prevalenti dello scenario internazionale e della politica estera italiana. La seconda, di carattere economico, si concentra più specificamente sull'evolvere della crisi finanziaria e delle politiche adottate per fronteggiarla, prima di esaminare lo stato dei mercati delle materie prime energetiche. La terza parte, come negli anni scorsi, si concentra sull'Unione Europea e sulle sue politiche. In particolare, vengono analizzate l'evoluzione politica e istituzionale dell'Unione, il mercato europeo della difesa e il rinnovo delle strategie di sicurezza. Infine, l'ultima parte esamina alcuni dei principali teatri di crisi del 2008: Afghanistan e Pakistan, il conflitto israelo-palestinese, la guerra in Somalia e quella in Congo.

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