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Israel's Discourses and Practices in the Mediterranean Since 2001

06/07/2017

Per costruire il Mediterraneo Israele segue uno schema manicheo, classificando i paesi dell’area come nazioni considerate alleate o nazioni e movimenti socio-politici considerati una minaccia. In alcuni casi questa costruzione permette anche tentativi di spostare i paesi da quest’ultima categoria alla prima. Nel caso della prima categoria, la costruzione israeliana del discorso di sicurezza consiste in accordi commerciali e militari, nonché in relazioni diplomatiche amichevoli. Nel caso della seconda categoria, la costruzione israeliana del Mediterraneo si basa su un discorso di deterrenza – impedire a tali paesi di minacciare gli interessi israeliani, come intesi dagli stessi pianificatori israeliani – nonché sul tentativo di indebolire tali paesi appena ciò sia possibile. Tale indebolimento può infatti essere il preludio per passare dalla categoria “nemico” alla categoria “alleato”. Per Israele, infine, il discorso e la costruzione del suo vicino più prossimo, i palestinesi, riflettono una combinazione di entrambe le visioni. Da un lato Israele costruisce questo settore del Mediterraneo come un settore che cerca di neutralizzare o disarmare, identificando come minacce per la sicurezza quelle porzioni della società palestinese che ritiene cooptabili – quanto più ampia e più profonda la possibilità di cooptazione e di assorbimento nella società e nell’economia israeliana, tanto maggiore il contenimento politico. D’altro canto Israele costruisce un discorso di deterrenza e di indebolimento per quelle porzioni e quei segmenti della società palestinese che non è in grado di cooptare. La categoria nemico/amico è in larga misura una questione di atteggiamenti del paese in relazione a ciò che Israele chiama la propria situazione di sicurezza nei confronti della Palestina. Per questo motivo Israele definisce i paesi come minacce per la sicurezza quando questi perseguono politiche che Israele interpreta come a favore della lotta palestinese e li definisce come amici quando tali paesi si allineano con la politica coloniale israeliana nei confronti dei palestinesi.

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